Presidio sotto la Prefettura, il 30 gennaio del Comitato di Lotta Viterbo, S.I.Cobas, Classe Contro Classe

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “La crisi sanitaria, ancora pienamente in atto a livello mondiale, ha accelerato e reso ancora più evidenti le contraddizioni strutturali dell’attuale modo di produzione. Un’emergenza ed un contagio pandemico non casuale, ma strettamente legato al sistema capitalistico e alla sua espansione che, nella sua voracità e predazione, non risparmia alcun ecosistema e nessuna persona.
L’intero sistema produttivo e sociale è stato scosso da questa crisi, la borghesia ha risposto con la retorica dell’unità nazionale e con il tentativo di cooptazione delle classi subalterne da un lato, riaffermando come la tendenza all’accumulazione, propria del capitalismo, non debba essere fermata o rallentata, dall’altro.
Conseguenza evidente sono le politiche messe in atto dai governi nazionali, Conte in primis, che segnano la subordinazione servile alle istanze e alle pressioni padronali, spingendo per misure di tutela del profitto e la socializzazione delle perdite sui proletari, su cui si sono già e si stanno scaricando i costi e che saranno costretti a pagare la futura e inevitabile ristrutturazione produttiva e recessione globale.
In definitiva il padronato sta approfittando della crisi per continuare la propria guerra di classe e regolare i conti con il lavoro: l’offensiva padronale sui salari, sui contratti e sulle complessive condizioni di lavoro è evidente a chiunque. Questo stato di cose richiama la necessità di porre con forza all’attenzione dei lavoratori e degli oppressi la necessità oggettiva e immediata del superamento del sistema di sfruttamento capitalistico.
Il Patto d’azione Anticapitalista e L’Assemblea delle Lavoratrici e Lavoratori Combattivi, promotori dei due giorni di lotta, sono la prima risposta organizzata e di classe alla borghesia imperialista.
Alle pretese dei padroni contrapponiamo le nostre parole d’ordine: forti aumenti salariali e riduzione generalizzata dell’orario di lavoro, garanzia del salario per disoccupati e precari, NO alla precarizzazione e alla discriminazione salariale e contrattuale nei confronti delle donne! Ai lavoratori e proletari immigrati diciamo: “Lottiamo insieme: basta al ricatto del permesso di soggiorno, basta alle finte sanatorie! Vogliamo l’accesso alle cure e una casa per tutti! Mai schiavi! Solo la lotta paga” . Appuntamento sabato 30 gennaio alle ore 10,30 in piazza del Plebiscito con un presidio sotto la Prefettura.

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