Presunti casi di scabbia presso l’RSA di Acquapendente, la risposta della struttura

ACQUAPENDENTE ( Viterbo) – Riceviamo dal Nutrizionista Antonio Rosatelli e pubblichiamo: “Da circa un mese pazienti e operatori della struttura RSA di Acquapendente hanno iniziato a vedere sulla propria pelle piccole eruzioni cutanee e del prurito intenso. Inizialmente nessuno gli ha dato peso, pensando che fosse dovuto ad un irritazione da contatto. Pian piano i casi sono iniziati ad aumentare e a colpire sempre più pazienti. La Direzione Sanitaria ha sottovalutato il problema per poi chiamare il dermatologo dell’ospedale per dare un parere sulla presenza di queste eruzioni cutanee. Ad oggi il problema non è stato risolto e la struttura dopo appena 6 giorni dalla riapertura ai famigliari seguendo l’ordinanza e le procedure del ministro della salute, sospende per quattro giorni le visite per permettere la sanificazione degli ambienti sperando che si risolva il problema. La diagnosi della scabbia prevede un esame accurato della pelle da parte del medico, che cercherà i segni della presenza del parassita, inclusi i tunnel che scava nella pelle, andrebbero fatti prelievi dalla pelle per effettuare una BIOPSIA osservando al microscopio la presenza dell’acaro e delle sue uova. La scabbia è molto contagiosa e questo spiegherebbe il suo diffondersi velocemente tra pazienti e operatori. Speriamo che questo problema si risolva il prima possibile anche perche le persone colpite sono anziani disabili, da circa un anno e mezza privati dell’affetto dei propri famigliari dovuto alle restrizioni covid ed ora un altro problema con eruzioni cutanee sul proprio corpo accompagnato da forte prurito“.

La risposta di Fabrizio Canestri (Rsa San Giuseppe)

“In merito all’articolo pubblicato su questo portale in data 24 maggio 2021 “sospetta scabbia presso la RSA San Giuseppe di Acquapendente” su segnalazione e richiesta del Dr. Antonio Rosatelli, si rende necessaria la presente precisazione a rettifica di quanto erroneamente riportato che appare addebitare alla direzione sanitaria della RSA – come si dimostrerà – senza alcun fondamento dei comportamenti superficiali e colposi nella gestione dei degenti che, al contrario, per ripetute attestazioni di stima ricevute negli anni dalla ASL di Viterbo e dai parenti dei degenti, non si sono mai verificati. Ma veniamo ai fatti: una degente della RSA ha avuto necessità di trasferimento presso la struttura ospedaliera di Acquapendente, per sottoporsi a cure specialistiche che hanno richiesto il ricovero presso detto nosocomio e, al termine della terapia, veniva dimessa e rientrava nella RSA di Acquapendente a fine dicembre 2020. A gennaio la stessa iniziava a manifestare dei fastidi cutanei e per questo veniva immediatamente interpellato il competente specialista dermatologo della ASL che, visitata e monitorata periodicamente la paziente, ha sempre escluso l’infezione parassitaria e l’ha quindi sottoposta alle cure dermatologiche prescritte, rassicurando così la struttura dal rischio di scabbia, peraltro dallo stesso specialista ben conosciuto poiché manifestatosi da circa un anno proprio nell’Ospedale di Acquapendente, dove la paziente era stata brevemente ricoverata.Il lento ma constante miglioramento delle condizioni della paziente insieme al costante periodico controllo dello stesso specialista dermatologo rassicuravano la Direzione Sanitaria sulla esattezza della diagnosi che veniva “messa in dubbio” – senza peraltro una definitiva e chiara conferma della diagnosi da parte della Asl Vt – soltanto in data 20 maggio 2021 a seguito di diverso accertamento specialistico da parte di altro dermatologo. Tempestivamente, quindi, la Direzione Sanitaria disponeva l’isolamento cautelare della paziente e dell’intera struttura che veniva immediatamente sanificata dal rischio parassitario.La romanzata e inesatta descrizione dei fatti operata dall’autore del precedente articolo, con il chiaro intento di voler inutilmente screditare il corretto comportamento della Direzione Sanitaria della RSA di Acquapendente, che si è affidata sin dall’inizio alle competenze mediche specialistiche della ASL Vt per monitorare e curare la propria degente con la massima attenzione, anche per tutti gli altri ospiti e gli operatori sanitari quotidianamente impegnati nell’assistenza dei degenti, non è assolutamente accettabile, soprattutto in considerazione del fatto che proviene da una persona che ha quotidiani contatti con la RSA e non ha alcun motivo di generare discredito ed allarme sociale in un contesto nel quale qualsiasi cautela sanitaria viene rispettata oltre ogni limite normativo.La riprova è senza dubbio il fatto che nessun caso di Covid 19 ha mai interessato la struttura di Acquapendente ad ulteriore dimostrazione del coscienzioso, costante ed ineccepibile lavoro svolto, non solo dai vertici societari, ma da tutto lo staff impiegato nella RSA. Si aggiunge per dovere di cronaca che in data 25 maggio 2021 la ASL VT ha proceduto a ispezione della sede e del personale (degente e sanitario) presente nella RSA, certificando la buona conduzione della struttura da parte della società concessionaria in tutti i reparti della struttura”.

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