Università Unimarconi

Prima giornata del dialogo cristiano-islamico della Tuscia. Mohammed Kdib “ Si sta costruendo un ponte che unisce la comunità mussulmana e cristiana”

di FEDERICO USAI-

VITERBO – Nella sala assemblee della Fondazione CARIVIT si è svolta la prima giornata del dialogo cristiano-islamico della Tuscia dal tema “ Ciò che ci unisce “ organizzata e fortemente voluta dall’UCOII ( Unione delle Comunità Islamiche d’Italia), dall’Associazione Islamica di Viterbo e dall’Ufficio per l’ecumenismo e dialogo religioso della Diocesi di Viterbo.
Alla presenza del Vescovo Lino Fumagalli, che domani lascerà ufficialmente il suo incarico per raggiunti limiti di età, del presidente della comunità islamica di Viterbo, Mohammed Kdib e del prefetto di Viterbo , Antonio Cananà , è iniziato un incontro voluto da anni dalla comunità cattolica e mussulmana. Hanno partecipato anche Giampaolo Notonanì, diacono e direttore dell’ufficio ecumenico e per il dialogo interreligioso e Hamdan Al Zeqri, consigliere del direttivo nazionale Ucoii con delega al dialogo interreligioso.
Questa giornata, è stato detto, nasce grazie all’iniziativa di un gruppo di intellettuali,religiosi e professori universitari, che nel 2001, all’indomani della tragedia delle Torri gemelle, decise di lanciare un appello al dialogo con l’islam che per i promotori si fonda sui valori della pace,della giustizia e della convivenza civile.
La paura per chi segue la fede islamica era che questo attentato potesse mettere in discussione o rallentare il dialogo tra i fratelli mussulmani compagni di strada sul cammino costruzione di una società pluralista ,accogliente , rispettosa dei diritti umani e dei valori democratici, ma questo non è accaduto in gran parte del mondo e soprattutto nella Tuscia, dove il popolo mussulmano è stato accolto e rispettato.
Per il presidente della comunità islamica di Viterbo, Mohammed Kdib , questa giornata del dialogo cristiano islamico , che si svolge per la prima volta nella Tuscia, ha dei significati molto importanti, per la comunità mussulmana per aprirsi verso la società dove si sta vivendo. Per Mohammed Kdib “ Si sta costruendo un ponte che unisce la comunità mussulmana e cristiana, soprattutto per i giovani che hanno bisogno di queste forme di dialogo. Oggi il mondo non è più chiuso, siamo diventati un popolo dei popoli, la fede è diventata globale.”
Il prefetto Antonio Cananà nel suo saluto ha evidenziato come “ Il mondo sia già abbastanza complesso per permettere dei conflitti interreligiosi che già tanti guai hanno fatto nel passato, il dialogo interreligioso è una strada virtuosa che va percorsa fino in fondo. Fare dialogo significa aumentare il livello di implosione sociale di una comunità che è tutto, avete iniziato questa strada , percorretela fino in fondo e le istituzioni saranno al vostro fianco”.
Il vescovo Lino Fumagalli nel suo intervento ha ricordato che quando ci si incontra e ci si conosce si inizia a camminare insieme . Per il vescovo di Viterbo “ Se ci si incontra e se ci si conosce, ci si stima e si cammina insieme. Nell’incontro si scopre che ci sono molte cose in comune, quelle fondamentali e in modo principale la fede in un Dio unico, con la convinzione di essere tutti fratelli, figli dello stesso Dio che ci chiama a portare nel mondo il suo amore e la sua condivisione.  Questo porta ad andare d’accordo tra di noi dimenticando nel passato le guerre che abbiamo fatto guardando verso il presente. Ci deve essere un solo impegno per la pace e per un mondo migliore, con una pace fondata sulla giustizia perché se non c’è pace non ci sarà mai giustizia, e per questo c’è bisogno della collaborazione di tutti. Noi abbiamo bisogno della testimonianza delle nuove generazioni” . Durante l’incontro Younes Kdib del centro culturale islamico ha letto una sura del Corano dedicata alla figura di Maria e Mario Mancini, segretario per l’ufficio e il dialogo interreligioso della Diocesi di Viterbo, ha  letto le beatitudini del Vangelo di Matteo, ha moderato l’incontro, Chiara De Carolis del Csv Viterbo.

(FOTO DI MARIELLA ZADRO E FEDERICO USAI).

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