Primi freddi, alternanza di pioggia e di sole e primi raffreddori, Pietrucci: “E’ assolutamente normale”

di DANIELE PIETRUCCI-

VITERBO – E’ un dato di fatto che si ripete di anno in anno, finora senza grandi preoccupazioni: i bambini nel periodo scolastico tendono ad ammalarsi ripetutamente.  E ora? Adesso che ci troviamo a dover fronteggiare la pandemia da Covid-19? E ora basta adottare le giuste precauzioni, non farsi prendere dal panico e applicare il buon senso.

E’ vero che i bambini hanno un sistema immunitario in formazione, che arriva al completamento intorno ai 7 anni, ma va comunque sfatato il mito del piccolo fragile di gola o di polmoni. Infatti salvo rare situazioni ereditarie e costituzionali, i bambini in età scolare tenderebbero a reagire bene a virus e batteri. L’apparente fragilità dei bambini di oggi è dovuta ad una serie di atteggiamenti scorretti dal punto di vista terapeutico ed alimentare. Il bambino deve entrare in contatto con gli agenti patogeni, deve avere episodi febbrili e aiutare a formare il suo sistema immunitario. Riequilibrando la dieta e riparando i danni provocati da scorrette terapie, la macchina umana torna presto ad opporre capaci difese contro le più comuni patologie.

Se nonostante tutte le precauzioni di vita e di alimentazione il bambino tende ad ammalarsi con maggiore frequenza, dovranno essere fatti degli accertamenti, in particolare il dosaggio delle immunoglobuline, per verificare una eventuale carenza immunologica congenita o acquisita.
Da non sottovalutare il test dell’Epstein Barr virus, patologia che, una volta contratta, per lungo tempo residua una spiccata debilità immunologica.

Nonostante le tante raccomandazioni dal mondo clinico, si è fatta purtroppo strada la via del ricorso costante e continuo all’antibiotico, praticamente in qualsiasi situazione febbrile, dimenticando che la febbre è solo un sintomo e che esprime la reazione di un individuo verso alcuni agenti che lo hanno aggredito.
L’antibiotico è un’ottima arma, e in molte situazioni può essere utilizzato efficacemente, ma va ricordato che esso agisce solo sui batteri e sulle patologie che derivano dalla loro azione (polmoniti, broncopolmoniti, tonsilliti batteriche), non agisce assolutamente sui virus, che sono invece la causa prevalente delle malattie ricorrenti dei bambini (raffreddori, tracheiti, laringiti, faringiti, eccetera, anche la febbre). In compenso la stanchezza intensa e la debilitazione dopo l’influenza possono essere causate dall’antibiotico stesso, che ha alterato la normale flora microbica intestinale, riducendo inoltre la sua capacità difensiva verso altre eventuali infezioni.

L’intestino, con i suoi noduli linfatici associate alle mucose (MALT), è di fondamentale importanza per lo sviluppo e il mantenimento dell’immunità e della capacità difensiva dell’individuo. Ogni antibiotico assunto altera questa funzione intestinale, per cui il mantenimento di una corretta flora intestinale è fondamentale per una buona reattività immunologica. In qualsiasi situazione in cui si è sottoposti ad antibiotici, è necessario assumere livelli adeguati di vitamine del gruppo B, vitamina C e bioflavonoidi, ma soprattutto fermenti lattici vivi che vanno presi lontano dai pasti ed almeno per 7-8 giorni oltre il tempo di assunzione degli antibiotici stessi.

Daniele Pietrucci
Biologo Nutrizionista, specializzato in Biochimica Clinica. Responsabile del Centro Nutrizionale TAOS a Tuscania e del Centro Nutrizionale Viterbese nel capoluogo.

 

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