Privatizzazione della Talete: i consiglieri Biondi e Bonanni esprimono la loro contrarietà

Riceviamo e pubblichiamo: “Abbiamo da poco appreso l’esito del voto in assemblea dei Sindaci dell’ATO Nord che a maggioranza si è espressa favorevolmente per la cessione del 40% delle quote di Talete a soggetti privati. Così come abbiamo appreso il comunicato del Presidente della Provincia Romoli che immaginiamo sia molto fiero e soddisfatto di questo “risultato”, d’altronde non ha mai fatto un segreto della sua volontà di una gestione dell’acqua aperta ai privati.
Ciò che più dovrebbe lasciare sbalorditi e indignati tutti i cittadini della Tuscia è che da anni si parla sempre delle stesse problematiche di Talete dal punto di vista finanziario e di carenza di fondi per investimenti come pure le soluzioni sul tavolo sono state sempre quelle ovvero cessione ai privati o aumento del capitale sociale ad opera dei Comuni. Mai una parola invece della Politica, dei Sindaci che sono i soci della Talete, per quanto riguarda soluzioni alternative per abbattere i costi di gestione, siano essi quelli energetici o quelli legati alla manutenzione dei potabilizzatori (il cui contratto triennale da circa 26 milioni di euro è scaduto il 30 aprile 2023 e vi è stata un proroga di un anno in attesa di una nuova gara (sul punto da settimane stiamo approfondendo, con le nostre poche risorse a disposizione, quelli che sono gli elementi di costo che maggiormente incidono sulla manutenzione dei potabilizzatori ovvero il costo dell’idrossido di ferro, con non poche sorprese a dire il vero…).
Per non parlare poi dello studio di punti di captazione alternativi che possano presentare livelli di arsenico in partenza già inferiori ai limiti di legge, magari si qui con investimenti mirati provenienti da PNRR o fondi ministeriali e non solo quelli miliardari come il raddoppio del Peschiera che potrebbe portare a conseguenze disastrose per i territori del reatino.
Infine per concludere, riprendendo il comunicato del Presidente Romoli, leggiamo di cifre come 32 milioni per quest’anno e 50 milioni per i prossimi anni, come se il privato travestito da Babbo Natale avesse voglia di sperperare tutti questi milioni per un azienda, a loro dire, sull’orlo del fallimento. Poi leggendo tra le carte con cui, a nostro avviso in maniera “a dir poco non incisiva e convinta” hanno provato a reperire i famosi 15 milioni del finanziamento covid, si legge nel business plan di un apporto di capitali previsto dalla cessione ai privati di soli 5 milioni di euro, ovvero 4 spicci, che non risolverebbero alcunchè….
Noi del Movimento 5 Stelle locale esprimiamo, pertanto, tutta la nostra contrarietà a quanto deciso dalla maggioranza dei Sindaci, andando contro la volontà dei cittadini che si sono espressi nel famoso referendum del 2011″.
Valerio Biondi Consigliere Comunale Civita Castellana
Rita Bonanni Consigliera Comunale Ronciglione

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