di MARIELLA ZADRO –
VITERBO – Proceno, situato proprio al confine con la Toscana, è uno dei comuni meno popolati della provincia di Viterbo.
Sorge su un poggio, alle falde dei rilievi vulcanici dei Monti Volsini, ai suoi piedi scorre il torrente Stridolone e il fiume Paglia.
Centro prevalentemente agricolo, che ha fatto dell’Aglio Rosso un prodotto di ottima qualità, molto apprezzato, fin dai tempi antichi per il suo sapore unico e delicato.
Proprio per le caratteristiche ambientali, anche Proceno, come molti altri borghi della Tuscia Viterbese, è ricco di storia, testimonianze e siti archeologici che lo rendono un gioiello unico tutto da scoprire.
Don Mario Brizi, nativo di Proceno, ha sottolineato queste peculiarità pubblicando un primo lavoro “Castrum Proceni” e proseguendo il lavoro di ricerca su documenti che vanno dal secolo XV al XIX, ha pubblicato: “Proceno, un’altra Storia”.
La presentazione avvenuta il 14 agosto 2024 a Proceno, nella splendida cornice del cinquecentesco Palazzo Guido Ascanio Sforza, e martedì 19 novembre, presso la sala del CEDIDO (Centro Diocesano di Documentazione per la storia e la cultura religiosa) di Viterbo.
Le origini del paese, sono avvolte nel mistero e sono state sempre raccontate con la leggendaria fondazione da parte del lucumone di Chiusi, Porsenna (sec. V a.C.) che ordinò la costruzione di una città in onore della popolazione che lo aveva salvato dall’attacco di un feroce cinghiale.
In questo volume, viene dato particolare rilievo alla famiglia Sforza del ramo di Santa Fiora, che dal 1545 ebbe in feudo il paese e per quasi tutto il secolo svolse un ruolo di primaria importanza, sia in campo ecclesiastico, con due fratelli cardinali del calibro di Guido Ascanio e Alessandro e in campo militare, con Paolo, Mario e Sforzino tutti figli di Costanza Farnese e Bosio Sforza. Tra l’altro viene anche ricordato come il Marchese di Proceno Paolo I nella battaglia di Lepanto era sull’ammiraglia del comandante della flotta cristiana, Giovanni d’Austria, avendo condotto un manipolo di soldati di Proceno e Onano all’epico scontro.
Nella presentazione don Mario non ha tralasciato di descrivere le architetture religiose presenti in paese, la Chiesa di Sant’Agnese, quella di Santa Maria del Giglio, San Martino e le architetture civili, il Castello e Palazzo Sforza.
Inoltre, in particolare, ha ricordato la figura di Galileo Galilei che ha trascorso un periodo di quarantena forzata a Centeno e Wolfgang Amadeus Mozart, che trascorse in età giovanile, alcuni periodi in paese e in alcune “Pillole di storia” hanno completato la descrizione del borgo di Proceno, tra i vicoli e le piazzette, racchiude storie di vita vissuta.