Profughi a Civitella Cesi, il sindaco di Blera Tolomei: “Non ci sono le capacità logistiche per gestirli”

Profughi a Civitella Cesi, presto un consiglio straordinario. E’ quanto dichiarato dal sindaco di Blera Elena Tolomei nel corso di un’assemblea pubblica svoltasi ieri sera presso la frazione del comune di Blera.

“Un consiglio comunale straordinario aperto agli interventi dei cittadini per discutere insieme del presunto arrivo di 20 profughi presso una struttura privata a Civitella Cesi. Il consiglio è stato convocato per l’8 febbraio alle ore 21 e si svolgerà per la prima volta direttamente a Civitella Cesi presso le ex scuole” le parole di Tolomei.

“L’obiettivo del Consiglio straordinario – spiega la Tolomei – è quello di arrivare alla redazione e all’approvazione di un documento condiviso con tutto il Consiglio e i cittadini da inviare al Prefetto di Viterbo per esprimere tutte le nostre perplessità in merito ad un’ipotesi che il territorio di Blera, e in particolar modo quello di Civitella Cesi, non avrebbero le capacità logistiche di poter gestire. Ad oggi, tuttavia, le domande presentate dalle cooperative e dalle associazioni devono ancora essere sottoposte al vaglio della commissione di gara. Civitella Cesi – sottolinea la Tolomei – è infatti un piccolo centro abitato di circa 200 persone, lontano da ogni via di comunicazione e collegato al paese principale solamente da una strada di 8 Km. Quindi l’accoglienza di 20 profughi potrebbe portare a un numero di richiedenti asilo troppo elevato se rapportato a quello degli abitanti di Civitella Cesi. Si tratta inoltre di una frazione non servita dal Cotral e priva di un presidio medico. Anche per quanto riguarda le comunicazioni, le difficoltà sono notevoli: quasi totalmente assente il segnale di telefonia mobile così come quello di connessione internet. La stessa caserma dei Carabinieri è già chiamata a monitorare un territorio molto grande. Infine, la quasi totale assenza di centri di aggregazione in paese, dove è presente solo un bar, renderebbe difficile l’inserimento dei rifugiati che tra l’altro, date le scarse possibilità di comunicazione internet, rimarrebbero isolati con l’esterno. Il mio obiettivo – conclude Elena Tolomei – è tutelare gli interessi della popolazione a fronte di una ipotesi che il territorio non avrebbe la possibilità di gestire. Un obiettivo che puntiamo a raggiungere con il coinvolgimento e la mobilitazione diretta di tutti i cittadini”.

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