Proroga mostra fino al 1 Maggio della mostra Pizzi Cannella, Le migranti

ROMA- La mostra Pizzi Cannella. Le migranti, in corso alle Corsie Sistine di Santo Spirito in Sassia a Roma, è prorogata fino a mercoledì 1° maggio 2024. L’esposizione è organizzata da BAM Eventi d’Arte, in collaborazione con Archivio Pizzi Cannella, con il contributo di Mucciaccia Gallery e MAG Assicurazioni e ha il patrocinio della Regione Lazio e dell’ASL Roma I.

In mostra 99 grandi tele inedite, tutte realizzate nel 2015, come delle quinte teatrali o degli abiti lasciati ad asciugare al sole, attorno alle quali ciascun visitatore può aggirarsi e lasciarsi suggestionare dalle possibili storie evocate. I 99 abiti sono tutti diversi, disadorni o eleganti, trasparenti e leggeri, importanti ed elaborati, identificati da un nome di donna e ognuno reca scritto un pensiero sul retro, allusivo a delle storie possibili e immaginabili. Abiti che diventano simbolo e insieme essenza di una condizione umana, fragile ma imperturbabile, in cui i concetti di memoria, affezione e radicamento si nutrono vicendevolmente, lasciando allo spettatore il compito di immaginare la vita, la persona, la migrante che letteralmente “abita” quel vestito, le sue paure, i suoi sogni, le sue speranze.

Cenni biografici
Piero Pizzi Cannella nasce a Rocca di Papa nel 1955 e comincia a dipingere da piccolissimo. Dal 1974 al 1977 frequenta il corso di pittura tenuto da Alberto Ziveri all’Accademia di Belle Arti di Roma e, contemporaneamente, s’iscrive al corso di Filosofia alla Sapienza. La memoria è, da più di trent’anni, il filo rosso del percorso creativo dell’artista, che si esprime con un linguaggio raffinato ed enigmatico, denso di segni criptici, di tracce simboliche ricorrenti dal significato quasi esoterico. Con una materia pittorica corposa, dai primi Ottanta Pizzi Cannella si concentra su oggetti del quotidiano domestico – come gioielli, abiti, tavoli, fiori secchi, sedie, ventagli, lucertole o anfore – privi di ogni spessore, immersi in una realtà evanescente, per alcuni tratti metafisici, nella quale sembrano condensarsi metaforicamente la vita e l’essenza di un passato dimenticato, le nostalgie, i sogni e le memorie collettive del nostro presente. Nel 1982 stabilisce il suo studio nell’ex pastificio Cerere, nel quartiere romano di San Lorenzo, dando vita alla “Scuola di San Lorenzo” con Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio e Marco Tirelli, con i quali partecipa a numerose mostre collettive, tra le quali nel 1984 Ateliers, a cura di Achille Bonito Oliva. Negli anni tiene diverse mostre personali e collettive in istituzioni pubbliche e private, in Italia e all’estero. Sue opere sono esposte permanentemente in importanti collezioni, tra le quali: Palazzo Reale di Milano, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, Collezione Maramotti a Reggio Emilia, Casa Schirolli-Bulbarelli di Mantova, Galleria d’Arte Moderna di Bologna, Museo Mumok di Vienna, Hotel des Arts di Tolone, Museo d’Arte Contemporanea di Pechino, Museo Arte Moderne di Saint-Etienne Metropole, Collezione Unicredit, Museo Internazionale della ceramica di Faenza, Biblioteca Nazionale Josè Martì L’Avana, MACRO di Roma, San Giorgio in Poggiale a Bologna, Biedermann Motech a Villingen-Schwenningen (Germania) ed Ermitage di San Pietroburgo.

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