Prosegue il progetto “Dal territorio al paesaggio”

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- Prosegue con notevole successo, l’esposizione fotografica “Dal Territorio al Paesaggio” presso i locali dello Spazio Pensilina in piazza del Sacrario in Viterbo.

In questa settimana, dal 28 dicembre al 3 gennaio 2024, si potranno ammirare le foto di Gianni Mercuri “Un Buon Lavoro “(Nico e Nuzza).

E’ lo stesso Mercuri a presentare il suo progetto fotografico:
“Elena e Nicolae sono una coppia di pastori rumeni, che da molti anni lavorano in un’azienda agropastorale nell’Alta Tuscia Laziale.
La loro vita e la loro occupazione si amalgama con naturalezza nell’ambiente che li circonda: è come se fossero da sempre parte di esso.
Un buon lavoro in armonia con la natura, la terra, gli animali e gli uomini di questi luoghi.
Un legame reso solido da una semplicità importante e vitale, ben decifrabile nei loro sguardi e nei loro gesti quotidiani, dedicati ad uno dei mestieri più antichi, la pastorizia, che qui unisce i destini di lavoratori locali e lavoratori stranieri.
Questo è il risultato di un progetto fotografico durato quattro anni, durante i quali ho cercato di raccogliere dettagli che raccontassero la storia di un incontro interessante tra esistenze, culture e costumi.
Non uso la parola integrazione, né la parola accoglienza, ma soltanto osservo che il miscelarsi insieme può arricchire la nostra vita e renderci più permeabili, curiosi e, probabilmente, anche persone migliori”.

Per meglio comprendere il progetto fotografico di Mercuri, è bene leggere una recensione di Lucia Baldini, artista delle arti visive, a lui dedicata.

“Gianni mi ha chiesto di scrivere qualcosa su questo suo lavoro. Non è semplice da fotografa scrivere di un progetto fotografico di un altro e allora inizio a guardarlo, a guadarlo e a guardarlo ancora, togliendo pian piano vari filtri di lettura e ragionamenti teorici, lasciando che il narrare delle immagini rimanga l’unico elemento reale d’interpretazione del viaggio visivo che mi scorre tra le mani.
Entro in contatto con lo sguardo di due pecore e mi lascio accompagnare sicura della loro guida. Il loro sguardo non è neutro, anzi carico di domande, di emotività, di lavoro, di fiducia e di consapevole rassegnazione.
Guardo e guardo ancora e il silenzio è assordante, ma sa parlare con parole antiche in salti temporali veloci. È la tecnologia e la meccanica applicata alla relazione con l’animale che allontana la simbiosi tra animale e uomo.
Continuo a guardare e il senso di ostinazione verso un elemento rassicurante, protetto resta però tenace ai propri ritmi, alle albe, alle luci, al progredire lento.
Fare il pastore oggi è una forma di eroismo, è vivere in una bolla temporale, è rendere vivo il sapere delle parole e delle azioni. Tramandate.
La terra è quella della Tuscia, terra sorella della mia Toscana, dai lievi confini con la Maremma, ma è anche terra sorella della lontana ma storicamente vicina Sardegna e in questi luoghi le sapienze e i cammini si incontrano e depositano nuove vie.
Guardo e continuo a rimanere in ascolto e il sentire si muove tra visioni dure e delicate al tempo stesso.
Questo di Gianni è un omaggio partecipato, sapiente, sincero di una realtà che conosce, ama e rispetta, un racconto di un mondo che vuole continuare a vivere con i propri ritmi e i propri silenzi. Mani e sguardi sapienti che dividono le proprie esistenze con animali devoti e pazienti.
Un silenzio che rigenera mente e cuore con un sapore indelebile nel palato e nei pensieri.

La mostra sarà visitabile il mercoledì dalle15:00 alle 19:30, il giovedì la singola inaugurazione, il venerdì dalle 17:00 alle 20:00, sabato e domenica dalle 09:30 alle 20:00.

Il quarto ed ultimo appuntamento “ I GIARDINI PARALLELI” di Francesco Galli , sarà inaugurato giovedì 4 gennaio 2024 .

 

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