Proseguono a Viterbo gli eventi di incontro, dibattito e approfondimento su vaccini, Covid, effetti avversi e distorsioni giuridiche

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: “Dittatura sanitaria o emergenza permanente? A Viterbo ci si continua a interrogare ponendo questioni cruciali per la nostra salute e la difesa delle nostre libertà. Proseguono a Viterbo gli eventi di incontro, dibattito e approfondimento su vaccini, Covid, effetti avversi e distorsioni giuridiche. In pochi mesi siamo già al terzo momento forte di dibattito e approfondimento su questi argomenti con ospiti di punta che portano alla cittadinanza elementi di ricerca, di studio, di analisi e di esperienza clinica oramai sempre più consistenti e inoppugnabili, rispetto ai disastri politici della passata e attuale gestione pandemica e vaccinale.

In particolare sabato pomeriggio si è svolto, presso la sala conferenze delle Terme dei Papi, il primo convegno organizzato dall’Associazione Vaccipiano sui temi caldi degli effetti avversi.
Vaccipiano è un’associazione viterbese da diversi anni impegnata sulle problematiche sanitarie e giuridiche legate agli obblighi sanitari per i bambini e a fare informazione a partire dalla legge Lorenzin sulla vaccinazione obbligatoria infantile.

Primo intervento fiume per un personaggio di caratura internazionale quale Joseph Tritto, professore emerito e ricercatore sulle micro biotecnologie di fama mondiale. Con la sua relazione ha tracciato i contorni delle ricerche sui vaccini che si sono succedute dal 2004 in poi: all’inizio sotto l’egida del Pentagono, tramite le strutture universitarie e i laboratori di livello P4 americani; fino ad arrivare all’apertura del nuovo laboratorio di Wuhan, alla cogestione americano-cinese degli anni Dieci, questa volta passata sotto l’egida dell’OMS e quindi delle Nazioni Unite. Una ricostruzione che svela il percorso criminale e criminoso che ha portato centinaia di ricercatori a sviluppare decine di virus a impatto genetico dannosi per l’uomo, modificati artificialmente in laboratorio, e per il quale la stessa istituzione accademica di Tritto ha presentato denuncia per crimini contro l’umanità al Tribunale Penale dell’Aia.
A seguire il professor Mauro Mantovani ha presentato le sue ricerche sugli aspetti immunologici legati al virus Sars-Cov-2, dal suo processo di costruzione fino agli impatti sul sistema immunitario degli esseri umani, portando all’attenzione dell’assemblea numerosi casi clinici, trial di studio e dati emersi dalle diverse ricerche sui gruppi di pazienti. Questioni che hanno scaldato molto il dibattito in sala, facendo scaturire domande e interrogativi sulle complicazioni da vaccino e sulle minacce annesse alla sua inoculazione.
Temi che sono stati affrontati direttamente anche dal professor Giuseppe Barbaro, primario di chirurgia a Roma, che ha relazionato ampiamente, avvalendosi della sua casistica clinica, su morti improvvise e complicanze vascolari degli ultimi due anni. Grazie alla sua esperienza, ha delineato chiaramente una sintomatologia che mostra le correlazioni con i trattamenti sanitari obbligatori recenti. Dati incontrovertibili, statisticamente abnormi, evidenze cliniche costanti, e immagini emotivamente forti per il pubblico in sala.

Il denso pomeriggio è continuato poi con gli interventi della dottoressa Paola Ponzo sugli effetti della paura nella formazione del consenso, concludendosi con l’avvocato Patrizia Gallino sulle tecniche di comunicazione che hanno creato il terreno fertile di consenso alla violazione sistematica del diritto operata dagli ultimi governi. Fuori dalla sala, nel frattempo, un gruppo di attivisti di Viterbo Insieme raccoglieva le firme per i referendum contro l’invio di armi in Ucraina e le ingerenze private nella sanità pubblica.

Un fine settimana con un doppio momento di festa per Viterbo, non solo per fiori e spettacoli, ma anche per partecipazione politica. I cittadini dal basso si organizzano e fanno confluire elementi di pensiero critico, di analisi, di scienza e di dibattito, per produrre un’informazione plurale e aperta, sale ed essenza di ogni democrazia propriamente detta.
Soltanto ampliando la propria conoscenza dello stato attuale e delle derive del potere si può fare barriera al totalitarismo e alle dittature, dalla cui liberazione in questi giorni si consumavano le formali cerimonie istituzionali”.

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