Protesta dei trattori: divisioni tra gli agricoltori

di REDAZIONE-

VITERBO – Le divisioni nel fronte degli agricoltori viterbesi emergono mentre la protesta continua da quasi un mese. Le differenze, soprattutto di natura politica, tra le varie fazioni coinvolte nella rivolta dei trattori si manifestano con chiarezza con il proseguire della protesta.

Da una parte, ci sono i Comitati riuniti agricoli, noti come Agricoltori Traditi, che hanno guidato il presidio di Orte. Dall’altra, c’è il comitato “Riscatto Agricolo”, che ha presidiato la Nomentana e ha il supporto dei trattoristi di Tarquinia. Nel mezzo, ci sono gli agricoltori di Viterbo città, che si sono divisi tra i due poli, anche se il secondo comitato sembra prevalere in termini di adesioni.

Le motivazioni di questa frattura sembrano essere di natura politica. Gli Agricoltori Traditi colpevolizzano la politica in generale, compreso il governo, mentre il comitato Riscatto Agricolo attribuisce le colpe della crisi agricola principalmente all’Unione Europea anziché al governo italiano. Quest’ultimo ha proposto provvedimenti come l’esenzione dall’Irpef per i redditi agrari fino a 15.000 euro, che potrebbero porre fine alla protesta.

La fine della protesta dei Riscatto Agricolo è condizionata dalle promesse fatte dal governo e dalla loro pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Per gli Agricoltori Traditi, invece, potrebbe non esserci una fine definita. La Tuscia è stata una delle province più coinvolte nella protesta agricola, e i sindacati di categoria come la Coldiretti hanno perso appeal tra gli agricoltori. È possibile che i leader delle rivolte dei trattori vengano coinvolti nelle future riorganizzazioni sindacali.

Print Friendly, PDF & Email
Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE