Protocollo d’intesa Caffè Auser con l’Alzheimer

VITERBO – Grazie alla sinergia, consolidata ormai da anni, in data 17 febbraio 2021, la Asl di Viterbo (nella persona del Direttore Generale Daniela Donetti) e l’ Auser Tuscia (nella persona della presidente Giovanna Cavarocchi) hanno firmato un protocollo di collaborazione il cui fine è la promozione del miglioramento del benessere e delle condizioni di vita delle persone affette da demenza e dei loro care givers.
L’accordo del protocollo, di durata triennale rinnovabile, prevede
• che Auser Tuscia si impegni a organizzare e svolgere incontri settimanali coordinati da una terapista occupazionale che, fino al perdurare dell’emergenza Covid-19, si svolgeranno a distanza e le famiglie dei malati potranno essere sostenute dai volontari nella gestione degli incontri e nell’uso dei dispositivi.
• che la ASL che si impegni a promuovere l’informazione anche attraverso i Medici di Medicina
Generale e a fornire (laddove possibile) spazi al fine di costruire una rete sociale che abbia il duplice scopo di alleggerire il peso gravante sul care giver e offrire personale qualificato al
malato bisognoso di assistenza.
Tra gli anziani fragili gli under 65 affetti da demenza sono circa il 6%, ma la percentuale sale fino al 20% tra gli over 65.
La loro vita quotidiana è oggi ulteriormente complicata dalla pandemia Covid-19 che ha fortemente aggravato isolamento e preesistenti difficoltà.
Oggi, dopo un’attenta indagine sul tessuto sociale provinciale, si rileva la presenza di 205,5 anziani a fronte di 100 giovani; tra gli ultra 65enni prevale una situazione di oggettiva fragilità aggravata dalla compresenza di patologie croniche che quest’anno è fortemente aumentata a causa dell’isolamento resosi necessario per il dilagare del Covid 19 ponendo in una condizione di alto rischio di isolamento loro e le loro famiglie, su cui spesso grava l’onere economico e sociale dell’assistenza.
La collaborazione tra ASL e Auser ebbe inizio nel 2010, grazie a un progetto biennale finanziato dalla Regione Lazio che vedeva Alzheimer Uniti Roma come capofila e coinvolse 10 volontari di Auser Viterbo impegnati in un’attività di supporto a malati e famiglie: un impegno settimanale in cui i partecipanti prestavano un servizio di accudimento cucito su misura sugli utenti e sulle loro necessità e, pertanto, articolato nelle forme più varie, dalla indispensabile assistenza e sorveglianza durante una passeggiata, all’organizzazione di attività manuali e/o di esercizio della memoria, alla “semplice” presenza fisica in casa del malato, come Auser ha continuato a fare con il progetto “Mai più soli”.

Qualche anno più tardi, nel 2017, Auser diede vita ad AlzhAuser Caffè nel cuore di Viterbo: un luogo accogliente e familiare dove per tre anni continuativamente i volontari e gli specialisti (terpista occupazionale e psicologa) aprivano le porte ai malati di alzheimer e alle loro famiglie per rallentare il decadimento cognitivo che questa malattia provoca.
Tutti i progetti sono stati svolti previa scrupolosa formazione dei volontari e con l’apporto di un
costante confronto con chi, medici e assistenti sociali operanti nelle strutture pubbliche, fosse
preposto alla cura e all’assistenza di utenti affetti da demenza.
Altro determinante impegno di questo protocollo è la formazione di nuovi volontari attenti ai
bisogni dei soggetti fragili e delle loro famiglie e impegnati a erogare forme di assistenza che possano dare sollievo all’utenza con competenza e dedizione, favorendo e promuovendo l’integrazione di singoli enti e la formazione di reti associative.

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