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Pugnaloni di Acquapendente 2024: vince il gruppo Barbarossa con il bozzetto di Walter Tagliaferri

ACQUAPENDENTE (Viterbo)- Il Gruppo pugnalonistico Barbarossa (bozzettista Walter Tagliaferri – capogruppo Maurizio Sebastaini), si aggiudica l’Edizione 2024 della Festa dei Pugnaloni La classifica dei primi sei è completata dai Gruppi Sant’Anna, Porta della Ripa, Via Francigena, Via del Carmine, Via del Fiore). Il premio della Giuria popolare intitolato al defunto Comandante dei Vigili Urbani “Mario Ronchini” è andato ad appannaggio del Gruppo Rugarella. Cinque minuti commoventi Gruppo Corniolo. Con Giacomo Baldelli e Patrizia Pulvano che leggono una lettera in ricordo del giovane Fabio Pasquini deceduto da alcuni mesi. Dopo che in mattinata i mosaici floreali hanno raggiunto le proprie postazioni,   solenne messa cantata nella Cattedrale del Santo Sepolcro presieduta da Don Claudio Sperapani, Vicario Episcopale per le Fragilità. Nell’ambito della quale il Parroco Don Enrico Castauro , legge il messaggio augurale rivolto ai Gruppi : “Il Nostro tempo è caratterizzato dalla frammentazione dell’identità personale e sociale. In questo senso, i Pugnaloni che si realizzano nel contesto più ampio della Festa della Madonna del Fiore, possono rappresentare il ritrovare la presenza perduta: il bisogno, più o meno consapevole, di identità. Al culto, esasperato, dell’individuo come singolo di fronte al mondo, si contrappone la nostalgia della appartenenza: sono, in quanto sono Polis. Possiamo dire, allora, che nella sua attuale evoluzione, il carattere simbolico, che pur sempre ha avuto, è ciò che meglio rappresenta, oggi, cosa sia un Pugnalone. In questo simbolo, infatti, ogni singolarità anonima, può ritrovarsi, finalmente, riconosciuta nel Noi. Nella realizzazione di queste opere, ciascuno, infatti, si pone un dialogo, fecondo di arte: e ogni differenza concorre alla realizzazione del mosaico. Questa sinergia trova la sua ragione d’essere nell’elemento unificante della Festa, vissuta come vero e proprio momento fondante l’essere un popolo. La dimensione del Sacro, rappresentata dal Miracolo, innerva i riti e il folklore che l’accompagnano, così che credenti e non credenti si sentono di poter abitare una stessa casa accogliente: la Polis che li ha generati e genera continuamente nuovi figli. Oggi, non è più un ciliegio secco a dare il segno divino, ma sono le grandi tavole verticali, che da spoglie, come il ciliegio del 1166, assumono le immagini e i colori della speranza, che la Madonna del Fiore ci invita a non perdere, per sollevarci contro ogni ingiustizia e oppressione. Sta a noi essere capaci di ascoltare il potere delle immagini, radicati, sì nel passato, ma con uno sguardo nuovo”. Dopo una mattinata meterologicamente grigio-plumbea sotto un cielo più chiaro e meno minaccioso si snoda la cultura medievale. Benedetti da Sua Eminenza il Vescovo Monsignor Francesco Piazza sia il Corteo Storico Città di Acquapendente che gli Sbandieratori Madonna del Fiore e Musici Santa Rosa di Viterbo si esibiscono nell’antico gioco della bandiera. Spazio poi alla Solenne Processione con la Statua della Madonna del Fiore. A cui segue l’estrazione del Signore di Mezzo Maggio 2025: Riccardo Nardini Predio San Rocco.

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