Quirinale, settima votazione per il presidente della Repubblica

di REDAZIONE-

ROMA – Nuova fumata nera ieri per l’elezione del presidente della Repubblica. Sono stati 336 i voti per Sergio Mattarella. Nella quinta votazione la candidatura del presidente del Senato Elisabetta Casellati aveva ottenuto 382 voti. Oggi è in corso nell’Aula di Montecitorio la settima votazione per eleggere il presidente della Repubblica, ma manca ancora un’intesa.

Al termine di una riunione notturna alla quale hanno partecipato il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, Lorenzo Cesa dell’Udc, Maurizio Lupi per Noi per l’Italia e Giovanni Toti e Paolo Romani per Coraggio Italia è emersa la disponibilità di sostenere oggi Pier Ferdinando Casini per il Quirinale. Pier Ferdinando Casini ha commentato: “Il mio nome può essere sul tavolo solo se rappresenta un momento di unità e di convergenza. L’Italia viene prima delle nostre ambizioni personali”. Enrico Letta del Pd, dal canto suo, ha detto: “Oggi si riparte con un elemento in più: il centrodestra si è formalmente spaccato. Politicamente è un punto essenziale. Si è ragionato di vari nomi, tanti, dal nome di Draghi, a Mattarella, la Cartabia, la Severino, la Belloni e gli altri come Amato e Casini. Attorno a tutti questi nomi si è cominciato a discutere. Poi ciascuno ha fatto delle verifiche a casa sua. L’intero sistema politico-istituzionale si regge attorno al Capo dello Stato e al capo del Governo, che sono sopra la mischia. Quel fragilissimo equilibrio retto attorno a due personalità straordinarie può essere modificato solo se c’è una intesa complessiva che tiene e, affinché ci sia, c’è bisogno della nostra logica del né vincitori né vinti. Questa logica per adesso ispira noi, ma non tutti gli altri. Altrimenti, il Parlamento ha una sua saggezza e mi sembra che si stia esprimendo. Assecondare questa saggezza è anche questa democrazia”.

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