Raccontaci la tua quarantena, il racconto del sindacalista Confael, Egidio Gubbiotto

di REDAZIONE-

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo il racconto del segretario della Confael, Egidio Gubbiotto e pubblichiamo: “La mattina mi alzo presto, per abitudine, seguo le notizie in TV ed eseguo tutte le procedure igieniche di tutti i giorni. Accendo il PC per leggere la posta elettronica iniziando la mia attività sindacale da casa.
Puntualmente ricevo segnalazioni su anomalie nelle procedure di tutela degli Operatori Sanitari, di tutte le figure professionali, iscritti e non alla CONF.A.E.L. ex colleghi ed amici in possesso dei miei contatti. Essendo stato e sentendomi ancora un Infermiere che ha lavorato per anni in rianimazione, durante le mie giornate subisco sconforto per difficoltà che, tutti gli Operatori Sanitari, stanno affrontando.
Passo molto tempo assorto in questi pensieri che destano ampia preoccupazione per la loro salute che deriva anche da una grave carenza di D.P.I. a norma, certi e sicuri per la loro tutela. Penso a quando mi veniva segnalato il divieto di indossare mascherine per non creare allarme, divieto, da quanto mi risulta, a volte minaccioso ed indirizzato a provvedimenti disciplinari per “procurato allarme”.
Ore e ed ore delle mie giornate sono rivolte verso coloro che, in prima linea, ma con lo spirito e la professionalità che li distingue, sono esposti al rischio di contagio, quindi della vita.
Ascolto telefonicamente le lamentele e leggo i messaggi, rispondendo continuamente. Apprendo la paura ed il terrore degli Operatori Sanitari, terrore che deriva dalla paura di essere individuati nella segnalazione di criticità.
Malumore che scaturisce anche dal riconoscimento di benefici economici che riguardano alcuni e non tutti coloro che, comunque, sono esposti al rischio, magari protetti da una “inutile” mascherina chirurgica.
Insomma, passo il mio tempo ad espletare la mia attività sindacale attiva, con i miei interventi e passiva perché assorto nei miei pensieri.
Al momento non ho tempo per annoiarmi in quanto sempre dedito nella difesa di chi sta lavorando, talvolta discriminato rispetto ad altri. Ogni tre/quattro giorni esco per la necessaria spesa di vari generi, alimentari e non”.

Ricordiamo a tutti che per inviare i vostri scritti o foto basta scrivere a redazione@tusciatimes.eu specificando nell’oggetto della mail “Raccontaci la tua quarantena”. Grazie.

 

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