Rapina nella vita dell’imprenditore Amedeo Orsolini

di Redazione –

VIGNANELLO ( Viterbo) – Una serata tranquilla nella villa di famiglia situata a Centignano, Vignanello, è stata improvvisamente interrotta da un terribile evento che ha messo a dura prova la famiglia dell’imprenditore Amedeo Orsolini. Il 2 novembre, quattro individui armati e mascherati sono entrati in casa loro, annunciando che si trattava di una rapina. Inizialmente, la famiglia ha pensato si trattasse di uno scherzo, ma ben presto la realtà è emersa in tutta la sua crudeltà.

L’incursione è avvenuta intorno alle 19:00 e si è protratta fino alle 20:00. I rapinatori sono entrati facilmente in casa dopo aver scavalcato la recinzione e sono stati in grado di prendere in ostaggio moglie, genero e persino un nipotino di soli 4 anni, tenendoli sotto la minaccia di pistole. Quando Orsolini è giunto in casa con sua figlia, è stato fermato dagli altri due malviventi armati di un cacciavite di grandi dimensioni, e ha subito compreso che si trattava di una rapina vera e propria.

Tuttavia, i rapinatori hanno garantito che nessuno sarebbe stato ferito se la famiglia avesse collaborato. Hanno richiesto soldi, gioielli e orologi, e la famiglia ha consegnato tutto quanto richiesto. I malviventi hanno rovistato nei cassetti e danneggiato la cassaforte, in quanto Orsolini non ricordava la combinazione. Dopo aver raccolto il bottino, i rapinatori sono fuggiti, intimando alla famiglia di non chiamare nessuno per almeno mezz’ora. Solo allora, una volta al sicuro, la famiglia ha potuto allertare i carabinieri.

I militari sono immediatamente intervenuti, inizialmente per condurre l’indagine sul luogo del crimine e assicurarsi delle condizioni di Orsolini e della sua famiglia. Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito, ma l’esperienza è stata traumatica soprattutto per il nipotino.

Le indagini finora suggeriscono che i rapinatori fossero professionisti, poiché sembravano ben informati e sapevano che dovevano completare la rapina prima delle 20:00, momento in cui la sicurezza si sarebbe intensificata. Inoltre, hanno lasciato l’auto fuori dalla recinzione, evitando le telecamere di sorveglianza. Gli assalitori indossavano guanti e nascondevano i volti, alcuni con passamontagna e altri con bandane e cappellini con visiera. Avevano un accento straniero, che suggerisce un’origine dell’Europa orientale.

L’incubo della rapina ha sconvolto la famiglia Orsolini, ma ora le indagini sono in corso per individuare i colpevoli e portarli davanti alla giustizia.

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