Rapporto economico della provincia di Viterbo, Merlani: “Il 2019 è stato spazzato via da quanto successo, azzerando le previsioni di crescita”

di WANDA CHERUBINI –

VITERBO – Un’analisi economia sul 2019 e alcuni spunti interessanti sul 2020 sono stati illustrati questa mattina alla conferenza stampa tenutasi nella Sala Consiliare della Camera di Commercio Viterbo, alla presenza del presidente dell’ente camerale, Domenico Merlani e del segretario generale Francesco Monzillo, che hanno commentato il Rapporto sull’Economia della Tuscia. Monzillo è partito dalla situazione mondiale, che ha visto una crescita delle imprese nel 2019, ma inferiore a quella del 2018 e del 2017. L’Italia si distanzia dagli altri Paesi europei con una crescita appena dello 0,3%, restando ancora sotto i livelli pre-crisi. Crescita piuttosto timida nell’area Euro con appena un +1,3% al di sotto delle economie più importanti extraeuropee, +2,3% Stati Uniti, +6,1% Cina e +4,2% India. Ma con l’avvento del Covid si è segnata una linea di demarcazione tra un prima ed un dopo molto significativa. La recessione generata dal Covid lascerà, infatti, profonde cicatrici sull’economia globale e sull’occupazione. Il 2020 sarà, quindi, in forte contrazione. Tornado all’economia locale, Monzillo ha evidenziato che nel corso del 2019 la provincia di Viterbo ha registrato un andamento inferiore a quello già non particolarmente brillante di tutto il Paese, mantenendo un gap evidente rispetto alla media nazionale. Il valore aggiunto si attesta per la provincia di Viterbo nel 2019 a 6.122,6 mln di euro, con una variazione rispetto al 2018 dello 0,8%. Una crescita, seppur modesta, determinata dall’incremento dell’export

Merlani

e dell’aumento dell’agroalimentare (+2,4%) esclusivamente per la componente agricola (5,9%) e non per quella della lavorazione alimentare (-3,2%) ed il comparto tessile, in forte crescita, +17,5%. Per il primo trimestre del 2020, continua il trend positivo per la Tuscia, l’export, rispetto allo stesso trimestre del 2019,  aumenta dell’8,3% con tutti i settori più importanti in crescita: agricoltura +7,7%, lavorazione alimentare +25,4%, tessile ed abbigliamento +25,2%, ceramica +1,4%. Per quanto riguarda le iscrizioni di nuove imprese nel 2019 si registra un tasso di crescita dello 0,45%, in linea con la media nazionale. Ma risulta in sofferenza ancora il commercio ed il turismo che dopo anni di crescita tira il freno a mano. In particolare questo settore, per la provincia di Viterbo, sta diventando sempre di più una realtà significativa. La componente più in crescita risulta nuovamente quella straniera, che sta continuando a scoprire ed apprezzare la Tuscia con un 7,4 % di nuovi arrivi ed un 12,6% nelle presenze.

Sul versante del mercato del lavoro, nel corso dell’ultimo anno è diminuito contemporaneamente sia il numero degli occupati (-1,8%) che quello dei disoccupati (-18,6%) con un tasso di disoccupazione che si attesta al 10%. Un mercato del lavoro, quindi, asfittico, che non genera domanda di lavoro, al punto di scoraggiare perfino la ricerca. 

Non appare favorevole neanche il mercato del credito con il volume degli impieghi bancari che segnano una flessione del -2,6%, anche se inferiore al 5% dell’anno precedente. Unico dato parzialmente positivo una diminuzione delle sofferenze bancarie (-16,1).

Monzillo

Le imprese dei vari settori, in base all’analisi congiunturale basata sulla rilevazione effettuata da Unioncamere Lazio e dalla Camera di Commercio di Viterbo, nel 2019, hanno sperimentato dei dati altalenanti. Ma a partire dal 2020 già dal primo trimestre si evidenzia una supremazia importante delle risposte orientate verso il calo del fatturato, dichiarazione fatta da ben il 77,4% delle imprese. Il 18,8% ha dichiarato una stabilità, soltanto il 3,8% ne ha dichiarato l’aumento.  Ma il dato più preoccupante è che circa il 10% delle imprese intervistate, pari a 4 mila, pensano di chiudere nell’immediato futuro, soprattutto nelle costruzioni e nel commercio.  Per quanto riguarda  il settore delle costruzioni il panorama che si presenta è a due velocità con 4 imprese su 10 che vedono un aumento del fatturato (40,5%) ed altrettante che vedono una diminuzione.

 Infine, le previsioni per i prossimi 12 mesi delle imprese vedono il 30,1% delle aziende della provincia di Viterbo che reputa che la propria attività cambierà e quasi tutti indicano cambiamenti negativi, anche se un’impresa su due non pensa che l’attività cambierà in maniera importante. Inoltre, il 31,5% delle aziende della Tuscia ha dichiarato che non utilizzerà gli strumenti proposti dai vari decreti governativi per fronteggiare l’emergenza. Tra coloro, invece, che pensano di utilizzarli, si trovano al primo posto la cassa integrazione, quasi un’impresa su due, seguita dagli strumenti per nuova liquidità (15,6%). La maggior parte delle imprese della Tuscia poi vorrebbe più assistenza economica e liquidità da tutti i settori (78,5%) e maggiormente nella manifattura (87%).

Il presidente Merlani ha commentato: “E’ un momento particolare. Dire quale saranno le soluzioni per uscirne è complicato. Il nostro obiettivo è raccontare cosa è accaduto e proiettare le imprese sul quadro che noi forniamo. Il 2019 è stato spazzato via da quanto successo con il Coronavirus. Il Polos ci può dare un’indagine nitida del 2019. Il 2020 ci ha messo di fronte ad una realtà inaspettata, azzerando le previsioni di crescita. Anzi, siamo tornati indietro di molti anni”.

Merlani ha poi parlato dello smart working, un  cambiamento epocale nel rapporto di lavoro. “Nelle grandi città è un problema economico devastante. Gli effetti collaterali dello smart working li dobbiamo tenere in considerazione. Il problema della burocrazia è poi un problema enorme, altrimenti continueremo ad avere una zavorra attaccata che complica tutto”. Per quanto riguarda le costruzioni, il presidente dell’ente camerale ha indicato che esiste “un momento di euforia, un ottimismo che non si vedeva da tanto tempo”. Ma per Merlani “le risorse messe in campo saranno fondamentali, visto che l’economia locale è fortemente legata a iniziative di carattere nazionale”. Ha poi aggiunto: “Il turismo, la ricettività, il commercio sono settori devastati dalla crisi. Noi abbiamo messo in campo delle iniziative, come la raccolta di tutte le risorse disponibili, circa 600 mila euro, per l’assistenza di strutture ricettive e riapertura post Covid per ampliamento spazi all’aperto con distanziamento sociale, mettendo risorse a fondo perduto. E’ un segnale questo, ma gli aiuti che possono far cambiare le sorti di queste imprese sono le iniziative di più alto livello”. Merlani ha posto poi l’accento sulla digitalizzazione delle imprese, con molte di essere che negli ultimi periodi si sono attrezzate per la firma digitale. “La digitalizzazione- ha detto – deve entrare nel nostro mondo produttivo”. Un altro aspetto importante è poi la semplificazione burocratica ed, infine, la resilenza degli imprenditori. “Le scelte dei prossimi mesi saranno epocali – ha concluso Merlani-  faranno la storia del nostro Paese”.

Orsolini

Presenti all’incontro di oggi, anche il presidente della Confesercenti di Viterbo, Vincenzo Peparello, il presidente della Federlazio, Giuseppe Crea e Rino Orsolini, che è intervenuto dicendo: ” Con il Covid si è tutto schiacciato. Dobbiamo avere dei politici ben pensanti. Va fatto un piano Marshall per l’Italia per tutto. In questo momento i nostri politici hanno una responsabilità che forse non hanno mai avuto. Dobbiamo ricominciare a lavorare perché negli ultimi anni abbiamo dato più concessioni che impegni lavorativi”.

Il testo integrale e la sintesi del 20° Rapporto sull’Economia della Tuscia Viterbese sono disponibili sul portale: www.vt.camcom.it

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