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VITERBO – La provincia della Tuscia riceve un giudizio negativo dal rapporto sul rapporto qualità della vita per diverse fasce d’età, elaborato dal Sole24 Ore e presentato al Festival dell’Economia di Trento. Nella classifica relativa alla fascia d’età compresa tra i 18 e i 34 anni, Viterbo perde 29 posizioni rispetto all’anno precedente, scendendo dalla 43ª alla 72ª posizione su 107 province prese in considerazione. Anche per quanto riguarda i bambini e gli anziani, la situazione non è migliore. Nella fascia d’età 0-14, Viterbo recupera venti posizioni ma rimane a una valutazione insufficiente (posizione numero 69), mentre per gli over 65 la classifica si muove di un gradino, ma rimane distante dalle province migliori. Questi dati allarmanti per i giovani, che confermano i rapporti degli anni precedenti, sono un campanello d’allarme per la Tuscia, che rischia di perdere una parte importante del suo potenziale produttivo.
Il primo dato evidenziato nel rapporto è la diminuzione della popolazione residente sotto i 35 anni: tra il 2019 e il 2023, si è registrata una diminuzione del 6,4% (la peggiore nel Lazio è solo Frosinone con -9,9%). Questo calo è in parte attribuibile al declino demografico, con un tasso di natalità tra i più bassi in Italia (1,04 figli per donna) e un’età media delle madri sempre più avanzata. Tuttavia, la decisione di abbandonare la Tuscia è principalmente influenzata dalla mancanza di opportunità lavorative. Nonostante il tasso di disoccupazione giovanile sia diminuito, rimane ancora elevato (11,9%), e il lavoro disponibile viene valutato come scarsamente soddisfacente (posizione numero 106, penultima in Italia) e poco remunerativo. Questa situazione amplia la categoria dei giovani scoraggiati, cioè coloro che non studiano né lavorano, che rappresentano solo il 22,3% della popolazione. Di conseguenza, molti giovani sono costretti a guardare fuori dalla provincia per cercare opportunità di costruire un futuro. La provincia di Viterbo ottiene risultati leggermente migliori, ma comunque poco brillanti, nella classifica dei servizi per l’infanzia e i bambini fino a 14 anni. Uno dei dati peggiori riguarda il numero di pediatri attivi, appena 1,6 professionisti ogni mille abitanti. Per quanto riguarda le scuole, si evidenziano la mancanza di spazi esterni, il costo delle mense conveniente rispetto alla media nazionale e competenze numeriche degli studenti al di sotto della media nazionale, mentre le competenze di lettura sono nella media. Anche per quanto riguarda il tempo libero, i ragazzi sotto i 14 anni praticano poco sport a causa delle carenze infrastrutturali. Anche per gli over 65 la situazione non è positiva, con un’aspettativa di vita tra le più basse in Italia.