Rave a Valentano: interviene il capogruppo del gruppo consiliare “Vivo Valentano”

VALENTANO (Viterbo)- Riceviamo dal  capogruppo del gruppo consiliare “Vivo Valentano”, Avv. Leonardo Ricci e pubblichiamo: “Rave party Valentano, la saga dell’incoerenza, dell’ipocrisia e dell’inefficienza. Il Sindaco Bigiotti si sta sperticando nel condannare l’illegalità dell’evento abusivo.
Sostiene, a buon ragione, che il rave sia foriero di rischi e danni alla salute (due ragazzi sono morti e altri ricoverati in coma etilico, salvo ulteriori non noti o non diffusi), al territorio e all’ambiente (siamo a ridosso del meraviglioso parco naturale del Lamone e di un gioiello come il lago di Mezzano).
Condividiamo appieno la condanna, non del rave come evento in se’ (amiamo i giovani festanti), ma delle modalità di (dis)organizzazione (purtroppo i tragici eventi lo confermano). Specie in questo periodo in cui ogni pur minima manifestazione deve essere preceduta e accompagnata da rigidi protocolli sanitari e stringenti misure di sicurezza.
Tuttavia, malgrado l’illegalità sia conclamata e proclamata, il Sindaco, che ha il potere e il dovere di intervenire per interrompere l’evento, si limita a stigmatizzarlo, come se l’alto numero dei partecipanti, fatto che lo rende illegittimo, incutesse timore tanto da trasformare quel rave in un fenomeno pienamente a norma.
Restiamo sbalorditi nel sentire il Sindaco dichiarare che si tratta di un fatto “non tollerabile” e che “non può fare niente” per impedirlo.
L’intollerabilità possiamo gridarla noi cittadini, non certo l’Autorità a cui la legge accorda specifici poteri per prevenire e interrompere fenomeni delittuosi o comunque contrari all’ordinamento.
Delle due l’una.
Se l’evento è illegale va interrotto.
Se è legale, non v’è ragione di condanna.
Tutti sappiamo che il rave è contrario alla normativa vigente.
Allora va interrotto.
Tuttavia nessuno si assume la responsabilità di adottare un provvedimento in tal senso e il Sindaco Bigiotti, che dovrebbe, si trincera pavidamente dietro frasi d’occasione perbeniste e politicamente corrette.
I nostri nonni e i nostri padri hanno fatto grande l’Italia col silenzioso coraggio dei fatti.
Oggi, invece, solo chiacchiere e selfies.
Eppure gli strumenti normativi ci sono.
Basterebbe solo utilizzarli.
Art. 50, comma 5, testo unico enti locali:

5. In particolare, in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e urgenti sono adottate dal sindaco, quale rappresentante della comunità locale. Le medesime ordinanze sono adottate dal sindaco, quale rappresentante della comunità locale, in relazione all’urgente necessità di interventi volti a superare situazioni di grave incuria o degrado del territorio, dell’ambiente e del patrimonio culturale

Art. 54, comma 4, testo unico enti locali:

Il sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta con atto motivato provvedimenti, [anche](1) contingibili e urgenti nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento, al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana. I provvedimenti di cui al presente comma sono preventivamente comunicati al prefetto anche ai fini della predisposizione degli strumenti ritenuti necessari alla loro attuazione.

Anziché lamentarsi della illegalità e della non tollerabilità di questa situazione, sarebbe sufficiente che chi detiene il potere, nello specifico il Sindaco, lo esercitasse attraverso un coordinamento col Prefetto ed altre Autorità, sì da consentire alle Forze dell’Ordine di intervenire.
In buona sostanza, senza pretendere di scomodare il Ministro dell’Interno, sarebbe bastata e basterebbe una mera ordinanza sindacale di sgombero dell’area e di cessazione di emissioni sonore.
Semplice, immediata e soprattutto coerente con i proclami di condanna.
Invece solo ciarle e tavoli di monitoraggio!
E a quanto pare solo la morte di un altro ragazzo sembra aver convinto i festanti ad abbandonare l’evento.”

Print Friendly, PDF & Email
Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE