di REDAZIONE-
VITERBO- La Regione Lazio ha richiesto alla Provincia di Viterbo una razionalizzazione degli istituti scolastici, e il tavolo tecnico dell’osservatorio scolastico, in collaborazione con istituzioni e sindacati, sta delineando le linee guida necessarie. Queste verranno poi adottate tramite decisioni politiche del consiglio provinciale per definire il futuro di alcuni istituti scolastici nella Tuscia.
La proposta prevede la chiusura di due dirigenze scolastiche, concentrando le discussioni sugli istituti con minori iscrizioni. Questo accorpamento non comporterà la chiusura degli edifici scolastici né modifiche all’offerta formativa per gli studenti, ma centralizzerà le segreterie amministrative, che rimarranno solo in uno dei plessi accorpati.
Attualmente, sotto esame ci sono la scuola elementare “Carmine” di Viterbo, che potrebbe unirsi a un’altra scuola della città, e l’istituto comprensivo di Grotte di Castro, possibile candidato a fondersi con un istituto di Acquapendente. Tra le scuole superiori, il Paolo Savi di Viterbo, noto per l’indirizzo di ragioneria, registra un calo di iscrizioni e potrebbe essere accorpato al liceo Orioli o al “Dalla Chiesa” di Montefiascone.