“Razzismo! Ci avete rotto le scatole”

di MARCO ZAPPA –

VITERBO – Ritengo che ogni persona sensibile e di buon senso abbia condannato la gratuita e violenta morte di George Floyd, così anche io lo faccio e aggiungo che trovo legittima la protesta scaturita negli Stati Uniti nei giorni successivi al triste fatto.
E fin qui credo di essere perfettamente in linea con una logica umana e morale ma un piccolo tarlo mi rode il cervello e mi formula una domanda: se il povero Floyd fosse stato un bianco, ucciso magari da un poliziotto di colore, sarebbe esplosa lo stesso questa contestazione globale?
E allora al mio tarlo rispondo con un secco NO.
Quello che mi infastidisce da sempre è la strumentalizzazione politica che a volte crea e altre cavalca questi fenomeni secondo la logica di chi usa il cavallo di Troia del razzismo per scardinare le fazioni avversarie.
Ormai “razzismo” ha un’estensione rotonda, a 360 gradi, una parola abusata, buona per tutte le stagioni, peggio dell’antica scomunica papale per chi ne subisce l’accusa e in grado di metterti alla berlina e zittirti anche se razzista nella vita non lo sei mai stato.
Sicuramente questo fenomeno ha una logica in America dove da secoli c’è una convivenza sofferta fra bianchi e neri, dovuta a vicende storiche che più o meno tutti conosciamo, ma la stessa cosa non si può certo dire per altri paesi occidentali e ancor meno per l’Italia.
Davanti alla morte non c’è color di pelle che tenga e lo dimostra la vicenda del povero Stefano Chucchi che venne massacrato da chi portava indegnamente una divisa gloriosa: era un bianco e non un nero a dimostrazione che se delle mele marce commettono un omicidio non ci deve essere per forza un odio razziale dietro il loro comportamento.
Allo stesso modo se qualche imbecille che rappresenta lo 0,0000001 di una comunità scrive sul muro una frase antisemita perché deve passare il messaggio che sta nascendo un nuovo Reich?
Chi ha interesse a far questo sono da sempre le forze di sinistra, i radical chic che organizzano le piazze solo per opportunità politica: si ritengono i detentori della morale e fanno finta di ignorare (o forse sono realmente ignoranti) che la storia del comunismo ha prodotto 100 milioni di morti cioè dieci volte più del nazismo e fascismo messi insieme.
Finiamola una buona volta con la storia del razzismo che discrimina i neri, i gialli, i rossi, i gay perché la vita dell’essere umano è di per sé discriminatoria, penso alle differenze di classi, alle caste, alla scelta del marito, della moglie o degli amici che avviene a volte secondo una logica di appartenenza regionale, economico, sociale ecc…
Possibile che il razzismo debba coinvolgere solo la gente di colore e ancor peggio che la storia debba essere modificata o cancellata a piacere delle generazioni successive?
Lo stesso vale per i termini: è razzista la nazione che si chiama Montenegro? E il gruppo musicale Negramaro dovrebbe eliminare la g? Oppure dobbiamo ridoppiare tutti i film dove si è usata la parola negro senza nessun intento discriminatorio perché oggi qualcuno potrebbe adontarsi?
E allora boicottiamo anche il salame Negroni perché è di stampo razzista visto che i cioccolatini Moretti li hanno tolti di mezzo.
E in futuro aboliamo i cornetti per non offendere la categoria dei cornuti!!!
Ma stiamo scherzando?
Le persone di colore non possono essere giudicate per una G di troppo né in base al colore della pelle ma in base al loro comportamento.
Per me un bianco o nero pari sono se vivono correttamente ma se uno dei due ruba una pistola ad un agente e gliela punta contro (fatto di cronaca accaduto venerdì in America) ritengo che vada incontro a qualche guaio.
Sono stato educato a comportarmi correttamente, a rispettare le forze dell’ordine e a non pestare i piedi agli altri e del colore della pelle me ne frego.
Sicuramente né a me né alla mia opera d’artista qualcuno dedicherà una sala al senato come fu fatto per Giuliani su proposta dei comunisti di allora, già Giuliani quel ragazzo che con un estintore voleva rompere la testa ad un giovane carabiniere.
Piuttosto ecco gli effetti dell’odio suscitato da questa gente: la statua di un uomo libero ed esempio di grande integrità come Indro Montanelli è stata imbrattata, rigorosamente di rosso e scritte antifasciste…

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