Referendum, le ragioni del “No”secondo Fioroni

VITERBO- “Il rischio vero è che il risultato del referendum non sia il primo passo verso le riforme, ma sia l’ultimo passo verso lo strapiombo”. Cosi Giuseppe Fioroni ha motivato la scelta di votare NO al prossimo Referendum nell’incontro pubblico tenutosi nel pomeriggio di Sabato 12 settembre al Balletti Park di San Martino al Cimino, promosso dal Centro Studi Aldo Moro di Viterbo.

“L’appuntamento referendario” ha detto Fioroni ai molti cittadini presenti all’incontro, “è la riprova di come sia manomessa l’esigenza di una nuova guida politica. Si getta in pasto alla pubblica opinione un taglio degli eletti alla Camera e al Senato per il quale ogni spiegazione s’accompagna fatalmente all’antiparlamentarismo”.

“Il taglio in corsa dei parlamentari – ha continuato Giuseppe Fioroni – senza che sia stata ipotizzata una diversa funzione delle camere e individuata una legge elettorale che ripristini il voto di preferenza è funzionale solo all’antiparlamentarismo. Posso comprende l’evoluzione e le scelte del M5s sul tema del referendum, ma meno comprendo quelle del Pd. Il Pd ha responsabilità di guida, non può apparire subalterno al M5S: è per questo motivo che il NO al referendum è legittimo”.

Per Fioroni “Il rischio vero di questa proposta referendaria è quello di allontanare il cittadino dall’eletto. Di stravolgere la struttura della nostra democrazia dove il cittadino è al centro della politica e il deputato deve rispondere alla comunità che lo ha eletto. Per questo meno sono e più sono distanti e più distanti sono e più c’è il rischio che i deputati, invece di rispondere ai cittadini elettori, rispondono ad altre istanze. Torniamo in parlamento e votiamo una legge elettorale che possa anche ridurre il numero dei parlamentari, ma ripristini assolutamente le preferenze in modo che chi verrà eletto sarà più attento a dare risposte ai cittadini che a stare rinchiuso nel palazzo”.

Alla chiusura delle urne, ha concluso Fioroni: “Quello che sarà evidente a livello politico non sarà il risultato del referendum secondo le sensibilità politiche di chi vuole coinvolgere in questa campagna le sorti del Governo, ma sarà il risultato che riuscirà ad ottenere il NO: l’espressione di chi guarda alla politica dalla parte delle comunità, di chi vuole continuare a dare un ruolo chiave ai cittadini e che hanno il diritto di scegliere chi li rappresenta”.

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