ROMA- Riceviamo e pubblichiamo: “Regina Coeli 8^ sezione richiesta chiusura manca anche l’elettricità , presenza di polveri di estintore a terra, balaustre divelte e vetri rotti – porte mancanti insieme ad alcuni luoghi di lavoro, ufficio agenti ambienti inagibili;
FNS CISL LAZIO
Per la Fns Cisl Lazio, dopo la visita di ieri mattina, ha chiesto formalmente al Prap la chiusura della 8^sezione .
Per la Fns Cisl Lazio ;
a) necessità di chiudere l’intera Sezione VIII in considerazione che tali ambienti di lavoro non risultano conformi alle norme sulla sicurezza e pericolosi per l’incolumità non solo del personale di Polizia Penitenziaria ma, anche, per le altre professionalità che vi fanno accesso ed i detenuti stessi, tramite l’ufficio del VISAG P.R.A.P. – L.A.M. ;
b) vigilanza sull’applicazione della legislazione in materia di sicurezza e salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro dell’Amministrazione della Giustizia, disposizioni di cui al Decreto Legislativo 758/1994 e successive modifiche, tramite l’ufficio del VISAG P.R.A.P. – L.A.M;
c) accorgimenti per migliore le condizioni del carcere, basta attenersi rigidamente alla capienza massima di detenuti tollerati, 628, oppure abbassare tale capienza considerato che attualmente ci sono presenti 1.160 detenuti. Tale accorgimento, peraltro, eviterebbe ipotesi alquanto bizzarre quale la vendita della struttura;
d) garantire e porre in sicurezza il personale di Polizia Penitenziaria che opera nella sezione in condizioni critiche relative alla situazione strutturale dei piani, senza energia elettrica, con polveri di estintore a terra, balaustre divelte e vetri rotti e porte mancanti insieme ad alcuni luoghi di lavoro, vedi ufficio agenti, inagibili;
e) completare la dotazione organica del Corpo di Polizia Penitenziaria a livello regionale perché solo così si può lavorare in condizioni di sicurezza ottimali;
f) pagamento delle 60 ore di straordinario non ancora remunerate;
g) trasferimento dei detenuti rissosi e partecipi di eventi critici;
La carenza di personale di Polizia Penitenziaria attualmente è pari a -142 unità, secondo il dato del DAP, pari al 29,58 %, tenendo presente la differenza tra Piante organiche previste e quelle in forza amministrata ( – 60 % Commissari ; – 58,33% Ispettori ; – 35,85 Sovrintendenti; -26,17% Agenti /Assistenti) ma i numeri son ben più alti visto che risultano amministrati in tale istituto, anche, il personale di Vigilanza del Tribunale di P.le Clodio ed Tribunale Minori circa 60 unità oltre a quelli in servizio al Gruppo Operativo Mobile, Gruppo Sportino Fiamme Azzurre ed il dato attualmente è, quindi, molto più alto – Il P.C.d del 23/02/2024 prevede in pianta organica n. 480 unità di Polizia Penitenziaria per tale istituto.
La situazione è sempre più preoccupante e la gestione risulta essere sempre più precaria a causa del contingente di forza lavoro ridotto al minimo , alle continue assenze legate alla gestione di eventi critici che comportano infortuni sul lavoro, agli spazi ristretti dell’intera struttura, la quale ribadiamo è predisposta per una capienza di 628 detenuti e non di 1.160.
Attualmente il sovraffollamento di Regina Coeli è di 532 detenuti in più essendo presenti n,. 1.160 detenuti, mentre i previsti dovrebbero essere 628 quello regionale risulta essere di 1.561 detenuti, considerato che n. 6.842 risultano essere i detenuti reclusi nei 14 Istituti del Lazio, rispetto ad una capienza regolamentare di detenuti prevista di n. 5.281 –
Dispiacerebbe vedere un carcere vecchio che ha sempre funzionato diventare un altro hotel o farne un museo, a pochi passi esiste già il Museo criminologico di Roma, non ve ne servono altri. Prima di prevedere, invece, di un carcere nuovo – sicuramente in periferia come da anni si cerca di fare, forse sarebbe meglio prima sistemare quelli esistenti e non certo pensare a nuovi fuori città – irraggiungibili per mancanza di mezzi di collegamenti e strutture – aggravando ulteriormente le condizioni di lavoro del personale di polizia penitenziaria dato che si aggrava ulteriormente in caso di trasferimento di detenuti verso il Tribunale o anche verso gli ospedali- Spesso nelle nuove costruzioni ci sono vere e proprie mancanze strutturali .
Per la Fns Cisl Lazio la situazione dell’istituto trasteverino di Regina Coeli mette in luce le profonde falle del sistema detentivo italiano e la necessità di azioni immediate e non è più disponibile ad assistere ed a subire il degrado che vive il sistema penitenziario, poiché, non esiste civiltà in un Paese che non si occupi del fatto che regole minime di dignità e sicurezza sono valori unici che valgono anche all’interno dei penitenziari. Assurdo che nessun detenuto sui 115 ubicati alla 8 sezione ad oggi risulta essere trasferito”.