Regina Coeli, tentativo di introduzione di droga e telefonini sventato dalla polizia penitenziaria

ROMA – “Grazie all’attività della Polizia Penitenziaria in servizio presso il Carcere di Regina Coeli, teatro in queste settimane di violenze tra detenuti e aggressioni continue agli agenti, è stato possibile sventare un tentativo di introduzione di droga e telefonini, lanciati all’interno del carcere probabilmente attraverso dei droni.” A darne notizia è il segretario regionale USPP Lazio Daniele Nicastrini.

Il traffico degli stupefacenti all’interno delle nostre carceri è quasi impossibile intercettare, non solo per le difficoltà di controllo delle molteplici figure che entrano all’interno delle carceri ma sempre più spesso a causa dell’uso dei droni o lanci tra le mura della cinta perimetrale dove sistemi di sicurezza sono sempre più labili, attraverso involucri improvvisati che all’apparenza non destano sospetti, ma che possono contenere anche oltre 100 grammi di stupefacente. Quasi impossibile per gli agenti contrastare l’introduzione di microtelefoni più piccoli di un dito di una mano, anche se oggi risultano anche circolare molti smartphone, funzionali per continuare l’attività illegali all’esterno.

“Purtroppo questa piaga della droga in carcere, viene usata all’interno delle stesse da detenuti già elementi importanti delle criminalità locali, è una costante del disastro penitenziario che ha subito anni di disattenzione” dichiara il sindacalista già con oltre 39 anni di servizio,  “potendo contare di nascondigli impensabili come può essere anche un semplice tubetto di dentifricio o nelle cuciture di indumenti invernali ecc., che  solo grazie all’uso dei cani antidroga quando possibile adoperarli o per la sola attività di indagine interna ed esterna si riesce ad intercettare.”

Sulla vicenda interviene anche il Presidente USPP Giuseppe Moretti più volte sollecitato dalle recenti vicende del carcere del lungotevere: “Siamo grati ai nostri colleghi che operano in prima linea che nella totale difficoltà rappresentata nei vari fatti di cronaca denunciati dall’USPP, riesce con intensificazione dei controlli giornalieri a sventare tentativi di introduzione di stupefacenti o intercettare all’interno delle stesse sezioni queste sostanze e strumenti illegali punibili penalmente come telefonini con dei strumenti in dotazione che ne rilevano la presenza. Purtroppo, invece dalla parte del Ministero della Giustizia non si comprende che la situazione altrettanto precaria che servono urgentemente iniziative a ritenere lo Stato di emergenza il nostro sistema carceri essendo diventati comunque terra di nessuno”.

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