Restituivano meno carburante rispetto a quello indicato, sequestrate tre pistole erogatrici presso un distributore di Canepina

VITERBO – La scorsa settimana le fiamme del Comando Provinciale Viterbo, hanno sottoposto a sequestro 3 pistole erogatrici di rifornimento presso un impianto di distribuzione stradale di carburante nel comune di Canepina in quanto per ogni 20 litri di prodotto segnato sullo schermo della colonnina di fatto ne erogava oltre 1 litro in meno.
L’intervento della pattuglia della Compagnia di Civita Castellana è immediatamente avvenuto in seguito alla segnalazione di un utente pervenuta alla Sala Operativa del Comando Provinciale Viterbo attraverso il numero di pubblica utilità “117”.
L’avventore lamentava lo scorrere del conteggio della somma da pagare senza l’effettiva erogazione di carburante nonché lo “scorrimento” del prezzo totale anche dopo la fine del rifornimento.
Sono stati eseguiti prontamente degli accertamenti mediante l’utilizzo del “doppio decalitro” ed altra
strumentazione in uso al Reparto, acclarando sin da subito uno scostamento tra le quantità indicate sui display e quelle effettivamente vendute, procedendo quindi al sequestro penale di 2 pistole erogatrici ed uno amministrativo.
Il responsabile è stato deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Viterbo per il reato di frode in commercio previsto e punito dall’art. 515 del Codice Penale e segnalato alla Camera di commercio per l’illecito amministrativo.
In definitiva veniva pagata una cifra di carburante maggiore a quella erogata per valori consistenti.
L’attività della Guardia di Finanza in materia di illecita commercializzazione e distribuzione di idrocarburi per autotrazione sottoposti ad accisa contrasta gli effetti distorsivi sul principio di libera concorrenza oltreché pregiudizi alle entrate dello Stato. I controlli sulla distribuzione stradale dei carburanti sono finalizzati non solo a garantire il corretto assolvimento degli obblighi impositivi, ma anche il regolare funzionamento dei sistemi di erogazione, la qualità del prodotto venduto e, non ultimo, la trasparenza dei prezzi al consumatore.
La responsabilità dell’indagato, tuttavia, sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile. Nei confronti dello stesso vige, infatti, la presunzione di innocenza che l’articolo 27 della Costituzione garantisce ai cittadini fino a sentenza definitiva.

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