Riapertura delle fabbriche di Civita Castellana, Fratelli d’Italia: “Venga chiarita la situazione”

VITERBO – Riceviamo da Fratelli d’Italia Viterbo e pubblichiamo: “La querelle sulla riapertura delle fabbriche di Civita Castellana a monte ha un provvedimento che lascia sbigottiti. Il Ministro della Salute Speranza ed il Presidente della conferenza Stato Regioni nonché della regione Emilia Romagna Bonaccini, tra venerdì e sabato siglano a due mani un decreto dal titolo: ”Misure urgenti di contenimento del contagio della regione Emilia Romagna”.
In questo decreto all’articolo 1 lettera F si stabilisce che: ”è autorizzata esclusivamente la vendita, su territorio nazionale ed estero, delle scorte di magazzino di attività di impresa già sospese, con l’impiego di personale in lavoro agile, o se necessaria la presenza, con modalità organizzative di cui al protocollo di regolamentazione del 14 marzo 2020”.
Questo sblocca di fatto i magazzini di tutta la regione Emilia Romagna, per tutte le fattispecie di merci giacenti e magari già vendute.
Un provvedimento che potrebbe essere molto utile anche per il Lazio, che però sembra essere rimasto a guardare, con una situazione epidemiologica ben diversa da quella emiliano-romagnola.
Non sono d’accordo nel riaprire le produzioni, non sono d’accordo nel riaccendere i forni, perché il rischio dell’effetto boomerang è dietro l’angolo.
Questo non toglie che alcuni singoli reparti, interessati da commesse internazionali, con il sistema dei trasporti funzionante possano far partire merce già prodotta è solo da consegnare.
Nel rigido rispetto delle direttive sulla sicurezza nei posto di lavoro. Come in Emilia Romagna anche a Civita Castellana vi sono molte spedizioni che sono rimaste sospese e non consegnate sia in italia che in Europa.
La Regione Lazio con il Presidente e l’assessore delegato affronti questa necessità, perché il decreto sottoscritto tra Bonaccini e Speranza per ora ha solo creato figli e figliastri”.

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