Riapre il museo della Navigazione nelle acque interne di Capodimonte

di MARIELLA ZADRO-

CAPODIMONTE (Viterbo)- A Capodimonte, in provincia di Viterbo, sulle rive del lago di Bolsena, nel Viale Regina Margherita, esiste un “gioiello “il Museo della Navigazione nelle Acque Interne che, dopo il periodo della pandemia, riapre al pubblico.
Sarà sabato 1 luglio alle ore 11,30, alla presenza delle autorità cittadine, a mostrarsi nella sua completezza; alcune sezioni sono state ampliate con oggetti di grande valore.
Entrando al museo si scoprono reperti che ti fanno rivivere storia e tradizioni della vita che si svolgeva e si svolge ancora sulle rive del lago e del fiume.
Notizie tratte dal sito Museoitalia:
Partendo dalla piroga monòssila dell’età del Bronzo, il percorso espositivo illustra secoli di usi, tradizioni e tecnologie nel settore navale delle acque interne. Dalle prime rudimentali imbarcazioni, infatti, in primo luogo la zattera e poi, in parte, la piroga monòssila, derivano le barche tradizionali italiane, tra le quali la “barkka” del lago di Bolsena, la tipica barca da pesca usata in queste zone almeno fin dall’epoca medievale, ritenuta, come la barca del lago Trasimeno, di probabile derivazione dalla zattera, e la “naue” dal lago di Posta Fibreno, la cui struttura longitudinale e l’assenza di strutture portanti di un certo rilievo, indicano l’origine dalle imbarcazioni monòssile.
l’esposizione museale si è arricchita con una suggestiva collezione etnografica formata da due distinte raccolte: la prima è costituita da un cospicuo gruppo di pesi da rete fittili, usati dai pescatori locali per zavorrare le reti fino agli anni Cinquanta, dono di Piero Carosi; la seconda è composta da una serie di oggetti legati alla vita dei pescatori del lago di Bolsena, donati al museo da Mario Bordo, esponente di un’antica famiglia di pescatori bolsenesi, che comprende vari tipi di reti: artavelli, dirlindane o turlindane (strumenti per la pesca a traino), filarelle o palàmiti, per catturare le anguille, e oggetti vari della vita quotidiana, tra cui la tipica “pignatta” per cucinare la zuppa di pesce di lago, la famosa “sbroscia” del lago di Bolsena. Completano la nuova esposizione due splendidi diorami, realizzati dallo stesso Mario Bordo, che illustrano i tradizionali insediamenti dei pescatori con le suggestive “cappanne”, fatte di canne palustri, usate dai pescatori fino agli anni ’60 e ’70.

Il museo sarà visitabile nei giorni: martedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 10:00 alle 12:30 , il sabato e la domenica dalle ore 10:00 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 18:00. Per maggiori informazioni contattare il Vicepresidente E.I.P.A.A. al numero 389.018.23.96.

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