Ricercato in tutta Europa per rapina aggravata, 33enne in carcere a Civitavecchia

TARQUINIA ( Viterbo) – Su segnalazione del direttore dell’esercizio commerciale che aveva subito un furto, i militari hanno rintracciato due cittadini stranieri, uno di nazionalità Ceca e l’altro di nazionalità lettone subito dopo aver commesso il reato e mentre si accingevano a consumare il cibo e le bevande appena rubate.

I carabinieri di Tarquinia li hanno denunciati in stato di libertà, per furto aggravato in concorso di generi alimentari all’interno di un supermercato. Accompagnati in caserma a carico dei due sono emersi svariati precedenti per furti commessi in Italia, ma la scoperta più importante è giunta dalla consultazione della banca dati Shengen, che supporta la cooperazione ed il coordinamento tra i paesi membri dell’omonima area, al fine di preservare la sicurezza.

In particolare, a carico del cittadino 33enne di nazionalità Ceca, è risultato da eseguire un mandato di cattura europeo, che era stato emesso pochi giorni prima da parte dell’autorità giudiziaria del suo paese, per rapina aggravata, commessa lo scorso dicembre.

Al termine delle formalità, l’uomo è stato tradotto presso la casa circondariale di Civitavecchia, a disposizione della corte di appello di Roma, per il successivo avvio delle procedure di estradizione.

I carabinieri sono uno dei pilastri principali nella lotta contro i reati che colpiscono il patrimonio delle persone. Grazie alla loro competenza, professionalità e impegno, riescono a garantire una maggiore sicurezza delle strade e dei beni delle persone. La lotta ai reati contro il patrimonio è fondamentale per la protezione dei cittadini e per la stabilità socioeconomica di un paese. I carabinieri lavorano incessantemente per contrastare furti, rapine, truffe e ogni forma di crimine che metta a rischio i beni materiali delle persone”.

Presunzione di innocenza

Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.

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