di MARIELLA ZADRO .
VITERBO – Gianfranco Maria Chiti, figura eroica, Ufficiale pluridecorato dei Granatieri e presbitero italiano, è stato ricordato venerdì 4 aprile presso la Sala Regia di Palazzo dei Priori a Viterbo.
Questi i primi apprezzamenti che l’assessore Patrizia Notaristefano ha rivolto al generale nel porgere i saluti ai numerosi presenti che gremivano la sala.
“Con vera emozione, siamo qui in tanti a ricordare il colonnello comandante Chiti. A distanza di cinquant’anni siamo qui numerosi a ricordare quest’uomo straordinario che è ancora presente nei nostri ricordi di bambini e delle nostre famiglie coinvolte nella vita della Scuola Allievi Sottufficiali di Viterbo. Città alla quale Chiti fu particolarmente legato”.
Si è unito ai ringraziamenti l’assessore Giancarlo Martinengo:
“Ci tengo molto ad essere presente, questo pomeriggio, per un saluto. Per noi padre Chiti è una figura importante per quello che ha rappresentato. Un esempio che deve rimanere vivo, coltivato, e la vostra numerosa presenza lo dimostra”.
Ha moderato l’incontro l’avv. Pierluigi Congedo, che ha ripercorso la vita di Chiti, dalla nascita avvenuta a Gignese il 6 maggio 1921, alla morte, Roma 20 novembre 2004. Prima militare, poi frate. Infine dal 2024, venerabile della chiesa, proclamato da papa Francesco e l’inizio del percorso che porta alla beatificazione.
In particolare ha citato l’azione che fece da ufficiale durante la seconda guerra mondiale, si adoperò per salvare numerosi ebrei e partigiani facendogli indossare la divisa da granatiere.
Alle citazioni del comandante, si sono alternati dei momenti musicali eseguiti dalla violinista Flavia Fazzi e l’Ensemble “Fire Roses” diretto dal maestro Antonella Bernardo.
Le testimonianze di Chiti militare sono venute dal Generale Mario Sperduti e dal Colonnello Bruno Congedo per la loro conoscenza personale.
Una testimonianza molto significativa per il Chiti religioso, è stata quella di Padre Ubaldo Terrinoni dei Frati Minori Cappuccini.
“In punta di piedi voglio entrare nel mondo di Chiti. Lo incontravo spesso il colonnello, ha commentato Padre Ubaldi, e ricordo bene quali fossero le sue intenzioni. Il 30 maggio 1978 Chiti entra nel convento dei Cappuccini di Rieti e, il 22 ottobre dello stesso anno, indossa l’abito religioso, abbracciando definitivamente la vita religiosa. Il 12 settembre 1982 viene ordinato sacerdote dal vescovo Francesco Amadio con il nome di padre Gianfranco Maria da Gignese. Nel 1990 si impegna a ricostruire l’antico convento di San Crispino a Orvieto, da molti anni in stato di abbandono, trasformandolo in un luogo di preghiera. Un uomo che nella sua vita ha avuto quattro amori: Dio, la Patria, la Madonna e l’uomo come Fratello di vita”.
Per l’occasione in sala è stata allestita una mostra fotografica a cura dell’Associazione “Allievi di Padre Chiti” che da diversi anni si adopera per documentare la figura che è un intreccio di fedeltà, moralità e amore.