Ricordando Roberto Domenicucci nel secondo anniversario della scomparsa

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo – Due anni fa, il 25 ottobre 2018, moriva Roberto Domenicucci, antropologo, docente, preside, uomo sapiente e saggio, di forte impegno morale e civile, persona amabile e generosa, un indimenticabile amico. Persone come Roberto hanno illuminato la vita di chi le ha incontrate.

Anche nel suo ricordo proseguiamo quindi nell’impegno nonviolento contro la guerra e tutte le uccisioni.
Anche nel suo ricordo proseguiamo quindi nell’impegno nonviolento contro il razzismo e tutte le persecuzioni.
Anche nel suo ricordo proseguiamo quindi nell’impegno nonviolento contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Anche nel suo ricordo proseguiamo quindi nell’impegno nonviolento contro ogni schiavitù, contro ogni devastazione, contro l’ingiustizia, l’iniquità, l’abuso, la violenza.
Anche nel suo ricordo proseguiamo quindi nell’impegno nonviolento in difesa della vita, della dignità e dei diritti di tutti gli esseri umani, per il bene comune dell’umanità intera, in difesa dell’intero mondo vivente di cui l’umana famiglia e’ insieme parte e custode, per la comune responsabilità e l’universale condivisione del bene e dei beni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e’ il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.
Sii tu l’umanità come dovrebbe essere.

In questo tragico tempo di pandemia, di sofferenze abissali e di assurde violenze, di barbarie dilagante e disperata cecità, il ricordo di Roberto Domenicucci, il suo esempio e il suo magistero, e’ un sostegno e un conforto, un appello e una guida all’azione responsabile e solidale, all’azione giusta, all’azione buona. – Peppe Sini, responsabile del “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo

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