di MARIELLA ZADRO –
VITERBO – Ombre festival si è presentato come evento culturale di ampio respiro che estende la riflessione a temi di grande attualità, proponendo anche presentazioni di libri, musica e teatro.
In particolare, la rappresentazione teatrale “Ridatemi i sarcofagi di mamma e papà” portata in scena domenica 23 luglio da un gruppo di avvocati con un processo simulato, è stato apprezzato per l’originalità della trama e la professionalità dell’interpretazione.
Con la guida dell’avv. Guglielmo Ascenzi come sceneggiatore e 14 suoi colleghi, con il supporto dell’Avv. Salvatore Piermartini, hanno interpretato una storia veramente originale e ricca di colpi di scena.
Un certo Lucumone etrusco Lavgenio, introduce un’azione civile di rivendicazione dei sarcofagi, contenuti nelle tombe etrusche dei suoi avi, attualmente esposte nel Museo Civico di Viterbo.
In suo aiuto, sono comparsi davanti al giudice Avv. Anna Paradiso e al tirocinante Avv. Michele Mancini, gli antichi avi etruschi Avv. Corrado Cocchi e Silvia Melandri, Avv. Stefano Perugi direttore del Museo, il tombarolo Avv. Salvatore Piermartini, Avv. Stefano Fapperdue nel ruolo del proprietario del terreno Luigi Rossi Danieli e Avv. Stefano Brenciaglia nel ruolo dell’aruspice.
L’ Avv. Luigi Sini, difensore del direttore del Museo, ha con estrema professionalità condotto il processo e al termine con una ricca descrizione ha sentenziato:
“I beni archeologici, sono pubblici. E qui, la questione si chiude senza tanto teatro e scene. Il Lucumone non ne può rivendicare la proprietà e sottrarli alla collettività. Ora appartengono alla storia, a tutti noi. Alla cosa di interesse archeologico non si può dare altra connotazione, nulla può essere trascurato nell’ottica ricostruttiva delle civiltà antiche. Concludo, signor giudice, per il completo rigetto della domanda…”
Il numeroso pubblico presente ha accolto la sentenza con un fragoroso applauso, mentre il video interpretato dagli Avv.ti Lorenzo Lepri e Claudia Caporossi, commentavano l’accaduto.
