Rifondazione Comunista contro lo smantellamento dei servizi di prossimità a tutela della salute della donna e della famiglia

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: “I consultori, fin dalla loro istituzione, sono gli unici presidi del Servizio Sanitario Nazionale orientati specificamente alla prevenzione delle malattie e alla promozione della salute.

Le politiche di tagli, riduzioni, accorpamenti, stanno via via svuotando la funzione e l’importanza di queste strutture. Nella Regione Lazio c’è stata, negli ultimi anni, una drastica riduzione del numero di presidi sul territorio, così come invece stabilisce la Lg 34/1996, che prevede una disponibilità di 1 consultorio familiare ogni 20.000 abitanti. Attualmente nel nostro territorio ci attestiamo a 1 ogni 128,000 abitanti.

Da settembre di quest’anno, il consultorio di Largo delle Sette Chiese, da più di dieci anni un punto di riferimento per gli abitanti di Garbatella e San Paolo, non offrirà più servizi di ginecologia e ostetricia. Ad annunciarlo un cartello di avviso all’utenza affisso al cancello principale. La struttura, inaugurata alla fine del 2012, rimane aperta solo ed esclusivamente per le vaccinazioni dei bambini con meno di un anno. A quei servizi, che verranno trasferiti e accorpati al consultorio di Tor Marancia in via dei Lincei 93, fanno anche riferimento i programmi di screening oncologici, lo spazio giovani, i corsi pre parto e le consulenze per neo genitori come l’assistenza e il confronto sull’allattamento.

Come PRC/SE Lazio siamo da sempre convinti che la sanità territoriale e di prossimità sia l’unica strada percorribile per dare risposte immediate alla cittadinanza, liberando parzialmente anche l’intasamento delle grandi strutture sanitarie e fornisca un risparmio economico rispetto allo sviluppo di malattie che possono essere evitate con la prevenzione.

Per questo sosteniamo con forza la lotta spontanea sorta nel Municipio 8 affinché il servizio di ginecologia/ostetricia, al quale fanno riferimento, tra l’altro, anche i programmi di screening oncologici (e lo Spazio Giovani), venga riportato al consultorio di Largo Sette Chiese.

Chiamiamo alla sua responsabilità la Regione Lazio affinché rispetti la normativa vigente”.

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