Ringraziamento Post Spettacolo di Natale Unicef: Emergenza Ucraina

“A proposito dello Spettacolo Unicef del 16/12/2022 Vi informo che la preghiera declamata del prof. De Angeli Leonardo ha avuto molto successo.

Ho ricevuto varie telefonate di persone che volevano il testo.

“Ninna nanna de la guera” è una canzone/preghiera in versi scritta da Trilussa nell’ottobre del 1914 all’inizio della prima guerra mondiale, voluta da Gujermone (Guglielmo II di Germania, imperatore di Prussia e Germania) e Ceccopeppe (Francesco Giuseppe I d’Austria, chiamato così in Italia).

Questa poesia è molto attuale.

«Ninna nanna, nanna ninna,
er pupetto vò la zinna:
dormi, dormi, cocco bello,
sennò chiamo Farfarello
Farfarello e Gujermone
che se mette a pecorone,
Gujermone e Ceccopeppe
che se regge co le zeppe,
co le zeppe d’un impero
mezzo giallo e mezzo nero.Ninna nanna, pija sonno
ché se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedeno ner monno
fra le spade e li fucili
de li popoli civiliNinna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s’ammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio d’una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.

 

Chè quer covo d’assassini
che c’insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe li ladri de le Borse.Fa la ninna, cocco bello,
finchè dura sto macello:
fa la ninna, chè domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.So cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.

E riuniti fra de loro
senza l’ombra d’un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe quer popolo cojone
risparmiato dar cannone!»

 

Come ho descritto lo spettacolo Unicef del 16/12/2022 per omaggiare la bravura della palestre, ora vi espongo il contenuto di ciò che gli spettatori hanno ascoltato dalla presentatrice sul lavoro che l’Unicef fa in questo luogo di sterminio, che noi vediamo solo in televisione.

È importante infatti sapere in modo chiaro ed articolato come è organizzato l’Unicef.

L’Unicef è il Fondo delle Nazioni Unite (O.N.U.) – sezione per l’infanzia.

La sua missione è contribuire alla sopravvivenza, alla protezione ed allo sviluppo delle potenzialità di ogni bambino e bambina con cure per quelli più fragili.

La sua azione si ispira ai valori della convezione O.N.U. sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, della carta delle Nazioni Unite e dei principali trattati dei diritti umani.

L’Unicef è stato creato, cooperando con altri, a superare gli ostacoli che povertà, violenza, malattie e discriminazioni impongono alla vita di un bambino.

L’Unicef Internazionale si articola in 7 uffici regionali, 150 uffici sul campo e 8 sedi Internazioni tra le quali la sede globale di New York e quella per l’Europa a Ginevra.

C’è un Consiglio di Amministrazione formato da 46 Stati membri il cui Direttore Esecutivo è la dott.ssa Catherine Russell, la quale, con il suo team, indica le linee strategiche dell’organizzazione.

Nel 1965 l’Unicef è stato insignito del Premio Nobel per la Pace, in difesa dei diritti umani nei conflitti armati.

L’Unicef Italia, Comitato Italiano per l’Unicef – Fondazione Onlus, è nato nel 1974 ed è uno dei 33 comitati nazionali presenti nei Paesi donatori che lavorano con un accordo di cooperazione con l’Unicef Internazionale.

Il compito è raccogliere fondi per sostenere programmi che l’Unicef realizza nei Paesi in via di sviluppo e sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Per raggiungere questi obiettivi c’è una struttura professionale ed una rete di migliaia di volontari su tutto il territorio nazionale.

Da mesi la guerra in Ucraina sconvolge la vita di oltre 7,5 milioni di bambini.

L’UNICEF, grazie al sostegno dei donatori, sta facendo tutto il possibile per raggiungerli e proteggerli, ovunque si trovino.

Nelle città assediate e bombardate, l’UNICEF porta loro cibo, acqua, cure mediche e assistenza di ogni genere, attraverso gli oltre 186 operatori organizzati in squadre mobili in grado di arrivare in ogni punto del Paese.

Alle frontiere, lungo le rotte di fuga, ci sono i Blue Dots, i punti blu dell’Unicef che accolgono i bambini e la popolazione in spazi su misura per loro, dove essi trovano cure e protezione. Questi sono i rifugiati.

I bambini soprattutto arrivano spesso soli e separati dai genitori e pertanto più esposti ad ogni forma di violenza e sfruttamento.

Bisogna aiutare a costruire più Blue Dots alle frontiere perchè in questi luoghi di raccolta c’è il 90% di donne e bambini, i quali però sono esposti a molti rischi come il traffico di esseri umani e la violenza in genere.

L’Unicef ha realizzato questi Blue Dots come aree di conforto, dove gli educatori aiutano anche i bambini a superare tutti i traumi dovuti a viaggi tra le bombe senza sicurezza di ogni tipo.

Anche in Italia ci sono due Blue Dots alla frontiera di Trieste e Udine.

Bisogna fare una distinzione tra rifugiati (di cui abbiamo parlato) e sfollati, persone all’interno del Paese che fuggono senza una meta precisa sfuggendo alle bombe ed alla distruzione generale.

Essi, spinti dalla paura, fuggono dai loro luoghi di origine passando da un luogo ad un altro per difendersi dalla distruzione della guerra, ma molti di questi diventeranno rifugiati.

Le vere vittime delle guerre dei grandi sono proprio i bambini i quali vengono mandati via dai genitori “quasi lanciati al di là del muro di filo spinato”, perché tutto per i genitori è meglio di quello che c’è dalla parte della guerra, perché almeno dall’altra parte, con la pace, è ancora viva una speranza.

Quindi molti bambini sono rifugiati ed accolti dai centri di Blue Dots dell’Unicef dove vengono curati e sfamati, ma i loro bisogni umanitari si moltiplicano di ora in ora con l’intensificarsi dei combattimenti.

Come già detto, oltre 7 milioni di bambini in Ucraina sono rifugiati ma anche costretti a fuggire in cerca di sicurezza e protezione.

La direttrice esecutiva dell’Unicef Catherine Russell e l’Alto Commissario O.N.U. per i rifugiati Filippo Grandi ricordano che nell’ultima settimana più di 1 milione di bambini rifugiati sono stati costretti a fuggire da soli dall’Ucraina per salvarsi la vita.

La Russell e Grandi sottolineano importanza di far ricongiungere i bambini ai loro genitori quando si rintracciano e quando è possibile, altrimenti si ricorrerà all’affido temporaneo, ma sicuramente non saranno abbandonati.

Quindi l’accorato appello dei dirigenti Unicef è la protezione e l’accudimento dei minori in fuga non accompagnati e separati dai genitori e successivamente la ricollocazione con programmi specifici nelle famiglie di origine qualora si ritrovino.

Per tutto ciò ci vuole molta solidarietà tra le varie organizzazioni umanitarie.

Dobbiamo comunque dire che dopo quasi 10 mesi di guerra, la vita dei bambini ucraini è sempre più a rischio, intrappolati o sfollati nel paese, in fuga o rifugiati nel paese di arrivo.

Più di 14,3 milioni di persone sono in fuga, in maggioranza madri e bambini, considerando 6,5 milioni di sfollati nel paese e oltre 7,8 milioni di rifugiati nel paese di arrivo.

Niente è risparmiato dagli attacchi militari. Ospedali, maternità, pediatrie, scuole ed orfanotrofi sono sotto il fuoco delle armi pesanti, attacchi missilistici e intensi combattimenti, insieme a case, rifugi e infrastrutture essenziali.

Gravi le violazioni del Diritto Internazionale Umanitario segnalate contro i civili, tra cui donne e bambini.

Il confinamento nei rifugi, lo sfollamento e la fuga delle famiglie in tutto il paese aggravano i rischi di epidemie di morbillo, polio, colera e altre malattie infettive come il COVID-19. Mentre crescono le preoccupazioni per l’inverno, l’impatto della guerra rischia di causare una crisi nutrizionale e alimentare di portata globale ancora maggiore.

Più di 27,4 milioni le persone che necessitano assistenza umanitaria: 7,2 milioni sono bambini sotto i 18 anni, di cui 3,3 milioni all’interno dell’Ucraina sconvolta dalla guerra.

L’Unicef è presente nel Paese attraverso 47 team mobili che svolgono una prima assistenza e forniscono beni di prima necessità e servizi psicosociali a bambini e famiglie ed ha già distribuito 2.000 tonnellate di aiuti umanitari, tra kit di primo soccorso, kit medici, medicinali e coperte.

IN QUESTO PERIODO ESISTE ANCHE L’EMERGENZA FREDDO!

3,3 milioni di bambini in Ucraina rischiano di morire di freddo

Molti bambini stanno affrontando l’inverno senza riscaldamento a causa della mancanza di gas ed energia elettrica.

Anche una coperta calda salvavita è utile per affrontare l’inverno.

Le temperature rigide e i continui black-out stanno mettendo a dura prova la sopravvivenza di milioni di persone.

Per affrontare l’inverno, nella città di Bucha, ad esempio, sono state allestite 11 strutture riscaldate dove la popolazione si rifugia per trovare conforto e ricevere coperte, cibo e bevande calde.

La popolazione viterbese è molto generosa verso l’Unicef e sensibile ai problemi  per l’infanzia.

Anche questo spettacolo ha come finalità la raccolta fondi per i bambini dell’Ucraina.

Questa formula educativa di spettacolo “Children for Children”, i bambini per i bambini, è molto importante perché fa conoscere i problemi di chi vive nella guerra e nella povertà e rende sensibili coloro che si esibiscono aiutando i loro simili.

Prof.ssa Antonia Carlini
Delegata Spettacoli Unicef Viterbo

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