Un recente studio guidato da Linda Pagani, della School of Psychoeducation dell’Université de Montreal, ha analizzato i rischi a lungo termine dell’esposizione precoce a contenuti televisivi violenti sul comportamento antisociale in adolescenza. La ricerca ha seguito quasi 2.000 bambini del Quebec Longitudinal Study of Child Development, valutando la loro esposizione a contenuti violenti all’età di 3,5 e 4,5 anni. A 15 anni, i partecipanti hanno auto-riferito comportamenti antisociali, tra cui aggressività fisica, furti, minacce e coinvolgimento in bande.
Lo studio ha rilevato una correlazione significativa tra l’esposizione precoce a contenuti violenti e l’aumento del comportamento antisociale nei ragazzi, ma non nelle ragazze. I ragazzi esposti a contenuti violenti durante l’infanzia hanno mostrato comportamenti aggressivi e l’uso di armi, durante l’adolescenza. I ricercatori hanno tenuto conto di altri fattori legati al bambino e alla famiglia, rafforzando la validità dei risultati.
Pagani ha sottolineato l’urgenza di campagne di salute pubblica per sensibilizzare genitori e comunità sui rischi a lungo termine legati all’esposizione a contenuti mediatici violenti durante l’infanzia. Lo studio evidenzia il ruolo cruciale delle famiglie nel limitare questi rischi monitorando attentamente i contenuti a cui i bambini sono esposti.
Pagani, L.S., et al. International Journal of Environmental Research and Public Health, 2025; 22(1): 129. DOI: 10.3390/ijerph22010129.
Giovanni Ghirga
Pediatra
ISDE Italia
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