Ritinteggiato il palazzo al Colle del Duomo: parla l’autore, Giulio della Rocca

di REDAZIONE-

Viterbo è spesso sonnacchiosa e distratta. Col freddo a tutti fa piacere restare in casa e godersi le feste, ma qualche rumore mediatico ha rotto il tram tram. Nei giorni subito dopo Natale 2024 su Facebook appare un post strano: un prima e dopo.
Facebook assegna al post in poche ore migliaia di visualizzazioni e molti commenti, tutti accaldati. Ovviamente si dividono in pro e contro. Spunta il nome di chi ha fatto il post indicato come possibile autore. Per nostra fortuna lo conosciamo e chiediamo direttamente.
“Giulio, cosa sa dell’uscita dell’ascensore di Porta Faul?” E’ una ferita al mio ed al cuore di tutti i cittadini che non approvano il brutto. Sono anni che cerco di fare qualcosa.
Cosa significa che sono anni che cerca di fare qualcosa? Dal 2017 ho sofferto un lungo periodo di “spirto guerrier ch’entro mi rugge” che mi ha portato a fare alcuni passi.
Ci dica, vorremmo sapere e capire: che passi?
Ogni due anni ho scritto alla Asl lamentando la triste presentazione della città ai turisti che, uscendo dall’ascensore di valle Faul, si trovavano finestre chiuse con i tufi, vetri rotti e pareti con grossi ammanchi di stucco. Mi offrivo di rendere almeno decente la parete a sinistra salendo. La prima risposta è stata, parafrasando, “hai ragione, ti facciamo sapere noi”. Ho ripetuto più volte.
Quindi? Dopo 7 anni ho letto il non fare come silenzio-assenzo ed ho pensato di fare cosa buona e giusta.
Cioè? Abbiamo pitturato con il colore esistente la parete. Le orribili e pericolose finestre con pezzi di vetro e tufi in vista sono coperte da opere d’arte che rappresentano la Tuscia.
Vogliamo approfondire questa aspetto tecnico. Com è stato scelto il colore per la parete?
Analisi con tintometro digitale su campione del colore esistente. Massima attenzione nella scelta della tinta perché è giusto rispettare l’esistente. Anzi esaltarlo. Le finestre non erano esaltatili.
Cosa pensa di aver fatto o ottenuto? Non molto. La parete è appena accettabile. Molte finestre restano chiuse da tufi. Il cemento in terra è impresentabile. Vicino c’è il monumento orgoglio storico-culturale della città. Ogni persona in buona fede sa che adesso è meglio ma migliorabile.
Si, probabilmente, ma perché lei ha fatto questo intervento? Non ci sono assessori al centro storico, passati e presenti, o tante istituzioni preposte che avrebbero dovuto farlo?
Il mio intervento è solo “migliorativo e rispettoso dell’esistente”. Nulla di impattante. Non è perfetto ma non possiamo lasciar che la perfezione sia l’ostacolo per risolvere problemi facili.
Ha paura di ripercussioni legali o addirittura penali?
E perché mai? Ho migliorato l’esistente nel rispetto di quanto ho trovato. Ho nascosto ai turisti un pò di “panni sporchi” che dovevano essere lavati da noi. Non si poteva più aspettare.
Sui social alcuni commentatori non sono d’accordo.
Ad ognuno il proprio parere. Il colore è lo stesso. Le opere sono rimovibili. Non vedo possibili contraccolpi. Già oggi pomeriggio ( 29.12.2024 ndr) in strada molti mi ringraziavano. Ho visto turisti guardare i punti indicati. Per allungare la permanenza degli ospiti-proventi del turismo- dobbiamo offrire la Tuscia come destinazione.
Certo. Però cosa risponde a chi non è d’accordo con l’intervento? Nulla.
Usa spesso la parola turisti, cosa centrano con pitturare una parete?
Prima ancora della tre P, Parcheggio, Pipì e Pappa, il turismo necessita di città pulita ed ordinata, accogliente e se possibile con tante vetrine accese ed aperte. Quello scempio era impresentabile. Mi sorprende che non fosse stato fatto prima. Credo che fare le cose facili sia un dovere morale.
Visto le reazioni contrastanti lo rifarebbe? Certo.
Visto che siamo in argomento, potendo cosa chiederebbe?
Che ci lasciassero fare di più. La parete è solo accettabile. Se qualcuno più ferrato di me ci indicasse il colore giusto in quel contesto, sono sicuro che troveremmo tutte le energie necessarie e molti artisti pronti a rappresentare il proprio paese su quadro a copertura delle altre finestre. Un amico, architetto e vecchio politico viterbese, mi ha proposto di “far diventare l’uscita dell’ascensore una galleria a cielo aperto”. Magari. Io non sono nessuno e questo intervento era da farsi ma dobbiamo imparare a fare di più e litigare di meno. Viterbo vuole essere capitale della Cultura europea, credo nel bello non nel brutto. Se qualcuno ci chiedesse potremmo fare di più.

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