Roberta Lombardi, capogruppo M5S in Regione Lazio, sulla riapertura delle scuole

ROMA- In queste ore è tornato il dibattito sull’opportunità di allentare le norme di sicurezza anti covid legate alla chiusura di servizi e attività: dalle attività commerciali, per favorire lo shopping pre natalizio, agli impianti sciistici, per concedere qualche briciola al turismo stagionale. Nell’ambito di questo dibattito, trovo assurdo che si parli di far riaprire i negozi e di dare via libera agli sciatori ma si metta ancora in dubbio l’opportunità di far riaprire le scuole, attraverso le quali viene garantito il diritto costituzionale all’Istruzione dei nostri figli. La riapertura delle scuole deve avere la priorità su tutto. Soprattutto quando a promuoverla sono, nell’ordine, solo negli ultimi giorni:
📌 l’Organizzazione della Sanità, che, in occasione del World Children’s Day di venerdì scorso (leggi qui: https://www.facebook.com/RobertaLombardiPortavoce/posts/3446659805442455) ha detto: “Le scuole devono restare aperte. I bambini e gli adolescenti non sono considerati fonti principali di trasmissione del coronavirus”
📌 il Comitato Tecnico Scientifico sull’istruzione, che, stando a fonti di stampa di oggi, ha messo nero su bianco che le scuole, in caso di lockdown, devono essere le ultime a chiudere e le prime a riaprire
📌 Alcuni esperti e categorie del settore, quali Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell’età evolutiva e direttore dell’Istituto di Ortofonologia (IdO), che, notizia rimbalzata pochi minuti fa sulle agenzie, ha lanciato un appello alla ministra, Lucia Azzolina, e a tutte le Istituzioni, per far riaprire almeno una volta a settimana anche le scuole superiori affermando che “la scuola è un luogo sicuro, non è un focolaio” e che il contatto con essa “non è solo apprendimento ma possibilità di condividere”. E ancora: “il danno che stanno subendo i ragazzi è forte e ce lo porteremo dietro a lungo”. Un appello seguito a ruota da Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio, che ha dichiarato: “Nonostante le enormi difficoltà, auspichiamo che il 4 dicembre le scuole riaprano i cancelli agli studenti permettendo loro di riprendere la didattica completamente in presenza. Condividiamo le preoccupazioni e l’appello lanciato dallo psicoterapeuta e direttore dell’IdO, Federico Bianchi di Castelbianco, circa i traumi che si registrano su tutti quegli studenti costretti a rimanere a casa seguendo a distanza le lezioni”.
Se a chiederlo a gran voce sono in primis i principali esponenti della comunità scolastica, veri protagonisti che si sono sacrificati in prima persona per poter permettere la riapertura delle scuole per l’anno scolastico in corso, cosa stiamo aspettando? Per fortuna la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, nonostante gli attacchi strumentali che da più parti l’hanno presa di mira sin dall’inizio, preferisce dare ascolto a chi la scuola la vive direttamente, oltre che agli organi ufficiali competenti in materia, lasciando cadere invece subdoli e sterili tentativi di propaganda politica, e procedere sulla linea della riapertura degli istituti scolastici, come da lei confermato in queste ore.
Dal Ministero dei Trasporti alle Regioni: mi auguro che ognuno faccia la propria parte, in primis per garantire un piano adeguato di mobilità, e per vedere di nuovo popolati i banchi e far ripartire l’esperienza scuola, con tutte le sue implicazioni pedagogiche, sociali ed emotive.

LINK DEL POST FB: https://www.facebook.com/RobertaLombardiPortavoce/posts/3454984387943330

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