VETRALLA ( Viterbo) – “E’ un’occasione per arricchire la didattica tradizionale”. Roberto Santoni, dirigente scolastico dell’istituto Piazza Marconi di Vetralla parla a SuperAbile di come si sono organizzati per far fronte all’emergenza Coovid19.
“È quasi superfluo sottolineare – afferma il dirigente scolastico vetrallese – che la “didattica a distanza” non può sostituire quell’intreccio di rapporti interpersonali, di scambi di sguardi e di sorrisi, quella vita comunitaria che si realizza all’interno del microcosmo classe. Ma, adesso, siamo in una drammatica situazione di emergenza: le lezioni sono sospese (per il momento fino al 3 aprile 2020), bisogna rimboccarsi le maniche e far fronte ad una situazione nuova ed inaspettata. Per questo il team digitale del nostro Istituto, composto dagli insegnanti Giuseppina Mariani, Antioco Mura e Anna Maria Roverelli, coordinati dall’animatore digitale Letizia Sanetti e dalla funzione strumentale Paola Giannini, ha elaborato – dopo un’attenta analisi delle risorse in rete – una proposta per realizzare, da subito, una didattica a distanza che non lasci soli gli alunni, e le famiglie, per un tempo così lungo. Come ha precisato anche il Ministero dell’Istruzione si tratta di “evitare, soprattutto nella scuola primaria, la mera trasmissione di compiti ed esercitazioni, quando non accompagnata da una qualche forma di azione didattica”, e se nei primi giorni (quando sembrava che la sospensione delle lezioni fosse limitata ad una settimana) si sono utilizzate le funzioni del registro elettronico, oggi appare necessario attivare una forma di didattica più attiva e più coinvolgente. Con questa finalità il gruppo di lavoro sulla didattica a distanza ha suggerito di utilizzare la piattaforma “WeSchool” perché consente un approccio intuitivo, è in lingua italiana, permette una varietà di azioni didattiche (dalla semplice trasmissione di file alla lezione live) ed è utilizzata anche dall’altro Istituto “A. Scriattoli” di Vetralla facilitando, in questo modo, l’approccio alla stessa piattaforma da parte di quei genitori che hanno più figli in scuole diverse. Siamo consapevoli che le difficoltà, soprattutto all’inizio, non mancheranno: sia perché i docenti si trovano ad affrontare una metodologia nuova, sia perché non tutte le famiglie hanno gli strumenti informatici e le conoscenze pratiche per intervenire sulla piattaforma. Occorrerà, sicuramente, un po’ di tempo per familiarizzare con la piattaforma, ma questa situazione di necessità potrebbe trasformarsi in un’occasione per arricchire – non certo sostituire! – la didattica tradizionale. Un’integrazione con contenuti e strumenti multimediali può rendere più inclusive e più coinvolgenti anche le attività proposte quotidianamente in classe”.
