Roma, ancora incredibile violenza nel carcere minorile di Casal del Marmo

ROMA- “Quel che è avvenuto negli ultimi giorni nel carcere minorile di Roma è semplicemente incredibile ed inaccettabile: lo Stato non può più assistere passivamente al degrado ed alla violenze di una frangia di detenuti che pensa e crede di poter fare, nella detenzione, quel che vuole”. È senza appello l’atto di accusa di Donato Capece, che del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria è il segretario generale, alla violenza che si è consumare negli ultimi giorni nel carcere minorile romano di Casal del Marmo. Maurizio Somma, segretario per il Lazio del SAPPE, informa infatti che “la scorsa settimana dei detenuti minorenni sono scavalcati dalla recinzione dell’aria per raggiungere il campo sportivo per raggiungere i detenuti giovani adulti per lo scopo di avere uno scontro fisico. Nel mentre, un poliziotto penitenziario, nel bloccare un detenuto, si è preso un pugno nel viso e un morso nel braccio, poi refertato nel locale infermeria dell’istituto. Il giorno successivo, sempre lo stesso detenuto, simulava un impiccamento: i colleghi intervenivano ma venivano aggrediti con pugni e calci. Ieri un Agente, mentre permetteva l’aria a tre detenuti, uno di questi, senza nessun motivo, sferrava un pugno a l’occhio di un collega sbattendolo per terra, causandogli il danneggiamento della retina. Fortunatamente la Tac a dato esito negativi con una prognosi di 15 giorni dati dall’ospedale, ma lavorare cosi è impossibile ed assurdo”.
“Si è consumato un gravissimo attacco allo Stato ed a chi lo rappresenta in carcere”, denuncia Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “ci vuole una completa inversione di rotta nella gestione delle carceri regionali e della Nazione: siamo in balia di questi facinorosi, convinti di essere in un albergo dove possono fare quel che non vogliono e non in un carcere! Facciamo appello anche alle autorità politiche regionali e locali: in carcere non ci sono solo detenuti, ma ci operano umili servitori dello Stato che attualmente si sentono abbandonati dalle Istituzioni”.
“Il SAPPE esprime la vicinanza ai poliziotti contusi a Roma ed a tutte le colleghe ed i colleghi del carcere minorile di Casal del Marmo”, sottolinea Capece, “ma siamo davvero alla frutta: i detenuti rimangono impuniti rispetto alla loro condotta violenta e fanno quello che si sentono fare, senza temere alcuna conseguenza. Urgono contromisure per prevenire gli atti violenti ai danni dei poliziotti”, conclude il leader nazionale del SAPPE: “lo stato comatoso dei penitenziari non favorisce il trattamento verso altri utenti rispettosi delle regole né tantomeno la sicurezza”.

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