di LORENA PARIS-
Propongo, per questo nuovo appuntamento poetico del Martedì, un testo di Elisabetta Destasio Vettori, pluripremiata poetessa romana.
“Come pianta di cappero
starei volentieri
in tutta nudità
perpendicolare
– appesa sul muro
di cinta di pietra infilata
radici e ventre sotto vento
che ti sporgi e pieghi
appena
dal parapetto della
terrazza del Gianicolo”
La poesia è inclusa nell’ultima silloge della Destasio Vettori, di recente pubblicazione, per “Les Flâneurs Edizioni”, dal titolo “Da luoghi profani”. Il libro conduce le lettrici e i lettori verso l’osservazione, la descrizione e l’amore dell’ autrice per i luoghi abitati, frequentati, conosciuti. Luoghi come fonte suggestiva di ispirazione, di necessità descrittiva attraverso la parola essenziale, limpida, scevra da retoriche, come sa essere quella della poetessa. Parola pulsante, forte, come forte e vitale è la sua città: Roma, molto “presente” in questo libro con le sue bellezze paesaggistiche, monumentali: Roma come
tempio/custode delle bellezze artistiche di ogni tempo e senza tempo.
I versi presenti nella pubblicazione sono messaggi poeticamente visivi e connotano la consueta modalità, matura e sapiente di comunicazione dell’autrice.
I luoghi e le cose appaiono come un unico compenetrarsi, una fisicità sentimentale a cui tenersi come parte della natura. Fortemente se ne avverte l’aspirazione, mentre ella osserva la pianta di cappero, (nella poesia), una pianta spontanea e perenne. Le sue radici, che anno dopo anno si fanno posto tra le pietre del muro (storico davvero, quello del Gianicolo), ne assicurano la tenacia, la longevità e il suo stare aggrappata e, nel contempo, protesa nel vuoto.
La semplicità della pianta colpisce l’autrice, forse perché il bellissimo fiore di cappero non è ancora sbocciato o forse
perché, già sfiorito, è caduto dall’alto del muro. L’ immagine che la poetessa fa sua è scevra di orpelli: l’essenzialità, la nudità alla quale somigliare o forse più intimamente nell’essenzialità e nella nudità il suo essere/stare. La natura, il presente e il passato si fanno elementi del suo vivere (naturalmente, senza stupore), del suo bisogno di portare alla luce le sue intime suggestioni, attraverso la poesia. Alla Destasio Vettori, ciò riesce molto bene!
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