Roma, detenuti tentano di sequestrare agente in carcere a Regina Coeli

ROMA – Il carcere di Regina Coeli a Roma resta al centro delle cronache per le continue violenze e gli atti di aggressione contro il personale di Polizia Penitenziaria di cui si rendono protagonisti alcuni detenuti.

Gravissimo l’ultimo grave episodio, nella notte appena trascorsa, sul quale riferisce Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria: “Nella tarda serata di ieri si è infatti verificato il tentativo di sequestro ai danni di un Agente scelto di Polizia Penitenziaria, non andato a buon fine grazie alla prontezza di riflessi del collega ed anche all’intervento di un lavorante. Autori due detenuti italiani, trentenni, ristretti per reati connessi agli stupefacenti. Uno dei due detenuti, per altro, si era già reso protagonista l’altro ieri di un episodio di aggressione verso un altro poliziotto, sempre in Settima Sezione. Tornando a ieri, i due hanno puntato un coltello rudimentale alla gola al collega e, tenendolo per il collo, hanno cercato di chiuderlo nella loro cella. Gli hanno tolto le chiavi, ma lui ha opposto resistenza e non sono riusciti nell’intento. I detenuti si sono barricati nella cella ed è intervenuto, poi, il vicecomandante per riportare, nella notte, la situazione alla normalità. Il SAPPE adesso dice veramente basta! Va bene il rischio del mestiere ma a questo punto sta diventando sempre più pericoloso fare questo lavoro senza uomini e mezzi appropriati e senza una formazione adeguata”.

Capece ricorda che da mesi il SAPPE “denuncia le gravi violenze contro i poliziotti delle carceri italiane, sempre più spesso aggrediti, minacciati, feriti, contusi e colpiti con calci e pugni da detenuti e la mancata assunzione di provvedimenti in materia di ordine e sicurezza delle carceri da parte del Ministero della Giustizia a tutela degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria. Gli eventi critici contro gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria sono aumentati in maniera spaventosa, anche per effetto della vigilanza dinamica e del regime detentivo aperto ”, conclude. “E tutto questo in assenza di provvedimenti utili a garantire la sicurezza e l’incolumità del personale di Polizia Penitenziaria”. Da qui l’appello del SAPPE al Ministero della Giustizia per solleciti interventi per il reparto di Polizia Penitenziaria del carcere di Regina Coeli.

 

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