Roma Futura presenta con Roberto Gualtieri le sue proposte per una Capitale ecologista

ROMA – Mobilità intermodale, abitare sostenibile, rinnovabili diffuse, corretta gestione dei rifiuti, economia circolare e cura del verde. Le proposte delle candidate e dei candidati per la Città circolare.  La lista civica femminista, egualitaria, ecologista ‘Roma Futura’ ha presentato, insieme al candidato sindaco del centro-sinistra Roberto Gualtieri, le sue proposte per trasformare Roma in una Capitale green. Al centro dell’iniziativa la mobilità sostenibile, la rigenerazione urbana, la riqualificazione dell’edilizia popolare, il co-housing e le comunità energetiche. All’evento hanno partecipato anche il capolista di ‘Roma Futura’ Giovanni Caudo, la consigliera della Regione Lazio e presidente di POP idee in Movimento Marta Bonafoni, la co-portavoce di Green Italia Annalisa Corrado, la deputata ecologista e componente dell’Ufficio di presidenza di Green Italia Rossella Muroni, le candidate e i candidati della lista Leone Barilli, Valerio Gatto, Susanna Greco, Florestano Pastore, Stefano Sampaolo, Martina Testa e Marco Trimaldi e autorevoli esperte ed esperti del settore. L’iniziativa si è aperta con l’arrivo della ‘Staffetta per Roma 30’: cicliste e ciclisti di ‘Roma Futura’ giunti a Villa De Sanctis da tutti i Municipi per consegnare a Gualtieri il documento sulla mobilità dolce e sostenibile ‘Roma 30, si cura a piedi e pedali’.

“Il nostro obiettivo è fare di Roma una grande Capitale green – hanno dichiarato Caudo, Bonafoni e Corrado – È urgente far tornare questa città ad essere un luogo in cui si vive bene, con servizi di qualità, una città circolare che dialoga alla pari con le altre Capitali europee. La sostenibilità di Roma può e deve passare per un nuovo disegno della mobilità e dello spazio urbano, per essere liberi di muoversi in sicurezza, senza essere costretti a usare un mezzo privato e senza inquinare. Prioritario, poi, sarà portare anche a Roma la rivoluzione dal basso delle comunità energetiche e attuare una gestione davvero sostenibile dei rifiuti, propedeutica all’economia circolare”.

Roma si deve evolvere: da Capitale di auto e motorini privati, deve diventare Capitale della mobilità intermodale, sostenibile e accessibile, con mezzi pubblici a emissioni zero, tram metropolitane e treni urbani, sharing ed e-mobility, biciclette e altri mezzi leggeri. Serve una robusta cura del ferro e del trasporto pubblico locale comprensiva di più mezzi e di più corse. Basta fermate della metro chiuse per mesi, se non addirittura anni, per mancanza di manutenzione: bisogna far funzionare e implementare le infrastrutture e i mezzi esistenti, che devono essere fruibili da tutte e tutti. La Metro B deve arrivare oltre il Gra, dove da tempo la città si va espandendo, e deve essere finalmente chiuso l’anello ferroviario di Roma. Servono, poi, parcheggi di scambio per auto e bici con metro e treni.

Sono centrali le infrastrutture per la ciclabilità realizzate all’interno di una visione globale di ciò che serve per cambiare ritmo e passo negli spostamenti quotidiani. In tale quadro, per ‘Roma Futura’ diventa cruciale la realizzazione del Grab: il grande raccordo anulare delle bici, che unisce i quartieri dal centro alle periferie. Un’iniziativa nata dal basso e apprezzata in tutto il mondo, un esempio formidabile di rigenerazione urbana per un nuovo modo di vivere la città, capace anche di renderla più attrattiva per i turisti. Esiste un progetto già finanziato dal Mit, in avanzato stato di progettazione, ma deve essere finalmente realizzato. È quanto ‘Roma Futura’ intende fare. Per rendere più diffusi e sicuri gli spostamenti in bici, come si legge nel documento ‘Roma 30, si cura a piedi e pedali’, occorrono: una rete di vie e strade cittadine con velocità limitata e 30Km/h; la creazione di uno spazio di arresto avanzato ai semafori dedicato ai ciclisti; più corsie ciclabili sicure e segnate lungo le vie cittadine; la promozione del bike to school e del bike to work almeno una volta al mese.

Per una generazione rinnovabile sempre più diffusa poi, e anche per contrastare la povertà energetica, è necessario valorizzare i tetti di case, uffici, scuole e attività produttive e le coperture di parcheggi, con progetti per produrre, autoconsumare, condividere, scambiare e accumulare energia da fonti pulite. L’idea è farlo a partire dal patrimonio dell’Edilizia residenziale e degli uffici pubblici. Sarebbe bello che una delle prime comunità energetiche di Roma nascesse al ‘Casilino 23’ o all’ex Centro Anziani dove i candidati e le candidate di Roma Futura hanno fatto una tappa, quest’oggi, insieme a Gualtieri durante il mini tour in bicicletta.

Puntare su corretta gestione del ciclo dei rifiuti e circolarità nell’uso dei materiali significa, invece, trasformare i rifiuti in risorsa, rendere i cittadini protagonisti della raccolta differenziata che andrà accompagnata da impianti per la gestione anaerobica dell’umido, centri del riciclo e del riuso, rigenerazione dei materiali. Significa, ad esempio, ricavare fertilizzanti naturali e biogas dalla raccolta dell’organico domestico.

Infine, per Roma, la città agricola più grande d’Europa, non può mancare la cura e la gestione del verde. Un patrimonio comune prezioso che può migliorare la qualità della vita e della socialità dei romani.

Tutti questi temi sono stati affrontati dal candidato sindaco del centrosinistra Gualtieri e dagli esponenti di Roma Futura con l’autorevole interlocuzione di: Anna Donati, responsabile mobilità sostenibile Kyoto Club; Alberto Fiorillo, della rete GRAB; Livio De Santoli, professore ordinario di Sostenibilità energetica e presidente del Coordinamento Free; Marco Gisotti, giornalista e scrittore; Marica Di Pierri, dell’Associazione A Sud; e Riccardo Valentini, professore ordinario e direttore del Dipartimento DISAFRI Uni Tuscia membro dell’IPCC e candidato di ‘Roma Futura’.

Il documento “ROMA 30, si Cura a Piedi e Pedali” è disponibile online al link:

https://www.romafutura.org/wp-content/uploads/2021/09/RF_si_Cura_a_Piedi_e_PedaliMobilita_leggera_integrazioneGRAB.pdf.

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