Roma, Giannini-Astolfi (Lega): “Rompere silenzio su vicenda choc scuola Carlo Levi, oggi in strada con i genitori per protesta”

ROMA – “Occorre uscire dalla cortina di silenzio in cui si è piombati a oltre un mese dalle rivelazioni scioccanti riguardo agli episodi incresciosi che hanno visto protagonista la maestra dell’Istituto comprensivo Carlo Levi, nel III Municipio di Roma Capitale, con bambini terrorizzati e turbati tanto che 60 famiglie ne chiesero in tutti i modi l’allontanamento. Oggi abbiamo manifestato in strada accanto ai genitori dei bambini della scuola elementare nel III Municipio di Roma Capitale per chiedere a gran voce che si faccia luce sulla vicenda, che si venga a sapere cosa fecero e intendono fare le istituzioni a riguardo e, soprattutto, perché tutti gli organi competenti, a partire dalla dirigente scolastica, intervennero così tardi”. Così in una nota il consigliere regionale della Lega Daniele Giannini, membro della Commissione Sanità e il coordinatore del Carroccio in III Municipio, Mario Astolfi. “Il Presidente Zingaretti e l’assessore D’Amato, competente in materia sanitaria – proseguono – devono far sapere a queste famiglie ancora terribilmente scosse le ragioni per le quali la preside non avrebbe richiesto l’accertamento medico d’ufficio, le motivazioni per le quali l’Ufficio scolastico regionale non avrebbe assunto alcun provvedimento e inoltre perché il mezzo dell’Ares 118, chiamato dalle forze dell’ordine, non sarebbe poi giunto a scuola, malgrado la docente avesse manifestato evidenti segni di squilibrio. Ma non è tutto – spiegano – va approfondito anche il ruolo della Asl Roma 1 nella vicenda, così come le iniziative che gli organi competenti vogliano mettere in campo per tutelare, nel corso del prossimo anno scolastico, l’equilibrio psicologico degli alunni dell’Istituto comprensivo che hanno manifestato ansia, rifiuto di recarsi a scuola ed enuresi notturna. In ultima battuta registriamo l’atteggiamento passivo del sindaco Gualtieri e del Municipio, che in tutte le vicissitudini si sono dimostrati ancora una volta distanti. Una cosa è certa – concludono – vigileremo attentamente per far sì che l’insegnante non possa più far ritorno al Carlo Levi e, in modo più assoluto, all’insegnamento in generale”.

 

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