RONCIGLIONE (Viterbo)- L’associazione culturale Il Fascino del Passato, in collaborazione con l’agriturismo Forre del Treja di Caterina Puccetti, nei mesi di giugno e luglio, ha organizzato tre giornate in passeggiata-racconto nel borgo medievale di Ronciglione. E’ stata rievocata la storia, le cronache tra prosa, poesia, aneddoti e curiosità di questo feudo alle pendici del lago di Vico. I protagonisti di questo viaggio sono stati i bambini del gruppo estivo che ogni anno dimorano presso l’agriturismo, che promuove per loro un’attenta conoscenza del territorio della Tuscia. Lo scorso anno, l’attore e Narratore di Comunità Unitus Marco Rossi, li ha accompagnati nel castello Orsini di Vasanello, alla scoperta delle nobili famiglie a guardia del Tevere e alla ricerca del volto di Giulia Farnese la “Bella”. Quest’anno è stata la volta di Ronciglione, borgo dell’ Alto Lazio, vicino Roma, sulla via Francigena, che sorge su uno sperone tufaceo. Il paese ha vissuto sfruttando ampiamente le risorse naturali del territorio; le acque del rio Vicano, emissario del lago di Vico, la cellulosa per le famose Cartiere, i minerali per le Ferriere, la canapa per l’industria tessile. La rocca medievale fu costruita nel 1045 dai Prefetti di Vico, i primi signori feudatari, dai quali deriva il nome all’omonimo lago di Vico, chiamato Ciminus dai romani. Dopo
l’uccisione nel 1433 dell’ultimo capostipite Giacomo di Vico, decapitato a Vetralla dal Legato Apostolico Giovanni Vitelleschi, per ordine del pontefice Eugenio IV, il castello andò sotto il comando di Anverso conte dell’Anguillara. In seguito il potere passò sotto la giurisdizione di Casa Farnese e i Della Rovere, conoscendo un forte sviluppo urbanistico grazie al Papa Paolo III Farnese ed il nipote omonimo, il Cardinale Alessandro Farnese. Questi, insieme all’architetto Jacopo Barozzi “Il Vignola”, diede origine ad ingenti opere sia a Ronciglione che a Caprarola con lo splendido Palazzo Farnese.
Attraverso un vero e proprio teatro di narrazione in costume medievale, i bambini sono stati catapultati in un’ altra dimensione, come un vero viaggio nel tempo. Un’avventura tra le gesta di questi uomini in armi, i cui passi e voci sembrano ancora sentirsi tra i vicoli, piazze e chiese. Per i bambini si è organizzato un laboratorio creativo di idee, dove poter lavorare, sollecitando la loro fervida immaginazione, portandoli ad essere protagonisti attivi dello storytelling. Non sono mancate poesie, filastrocche e disegni realizzati dai ragazzi, che costantemente hanno inondato di domande e curiosità.
Grazie di tutte le emozioni, al prossimo viaggio nella storia.
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