RSPP Esterno: Requisiti, Ruolo, Formazione

Il RSPP (il responsabile del servizio prevenzione e protezione) è una figura essenziale per la sicurezza sul lavoro. Proprio per questo, il decreto legislativo 81/08 delinea tutti i requisiti che deve avere, anche se è il datore di lavoro a ricoprire questo ruolo, o se invece ci si vuole rivolgere ad un soggetto esterno. Dopo aver delineato le differenze, tratteremo le capacità e requisiti specifici RSPP esterno e interno.

RSPP interno ed esterno: differenze

Il responsabile del servizio prevenzione e protezione può essere sia un soggetto interno (individuato, quindi, tra i lavoratori dell’azienda) che un libero professionista. Tuttavia, l’RSSP interno può essere nominato solo in alcuni casi, per la precisione nelle aziende che operano nel settore della pesca con meno di 20 dipendenti; nelle aziende agricole e zootecniche con un massimo di 10 dipendenti, nelle industri artigiane con meno di 30 dipendenti e nelle altre tipologie di azienda con meno di 200 dipendenti. Anche il datore di lavoro può ricoprire questa figura. Tuttavia, potrebbe essere più indicato rivolgersi ad un professionista esterno, per diversi motivi. In questo caso, il soggetto ha l’unico compito di occuparsi degli aspetti concernenti la sicurezza sul lavoro, ha molta esperienza nello svolgimento di tali mansioni e riconosce la necessità di intervento senza considerare i tempi di esecuzione oppure i costi, come potrebbe fare invece un lavoratore.

Requisiti generali dell’RSPP

Il responsabile del servizio prevenzione e protezione deve avere degli specifici requisiti, individuati dall’articolo 32 TUSL.  In primo luogo, occorre come titolo di studio almeno il diploma di istruzione superiore. Poi, bisogna possedere un attestato di frequenza di un corso di formazione relativo ai rischi sul luogo di lavoro, rilasciato a seguito di una verifica delle competenze acquisite. Possono, inoltre, svolgere il ruolo di RSSP coloro che, pur non avendo il diploma, hanno svolto almeno da sei mesi alla data del 13 agosto 2003 le mansioni del responsabile del servizio prevenzione e protezione, previa frequenza di un corso di formazione.  Le persone in possesso di laurea triennale nelle classi L7, L8, L9, L17, L23, e della laurea magistrale LM26 o di altra laurea individuata dal comma 5 dell’articolo 32 del testo unico sulla sicurezza sul lavoro, sono esonerati dall’obbligo di formazione mediante appositi corsi. Queste indicazioni valgono sia per i lavoratori che svolgono la funzione di RSPP che per i liberi professionisti.

Formazione dell’RSPP

Come già detto, per ricoprire la figura di RSPP esterno o interno bisogna avere una formazione adeguata. È possibile, pertanto, seguire un corso formulato in 3 moduli. Il primo modulo, ovvero il modulo A, ha una durata di 28 ore ed è fruibile anche online, in modalità e-learning. Il superamento di questa prima parte è necessario per lo svolgimento delle altre due. Il modulo B dura invece 48 ore e può essere erogato solo in presenza. I soggetti che dovranno ricoprire l’incarico di RSPP in settori specifici, necessitano anche di moduli di specializzazione aggiuntivi, sempre ricompresi nel modulo B. Ciò è valido, ad esempio, per le aziende impiegate nel settore chimico e petrolchimico, nella pesca e nell’agricoltura, nelle cave, ecc. Infine, il modulo C, della durata di 24 ore, permette di apprendere abilità relazionali e gestionali. Anche questo modulo può essere erogato solamente in presenza.

I.P.

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