San Fiacre, il Santo dei fiori

di MARIELLA ZADRO –

VITERBO – Sfogliando il calendario Gregoriano, si nota la presenza giornaliera di uno o più santi che la Chiesa Cattolica ricorda con cerimonie, processioni e manifestazioni varie.

Il 30 di agosto, a conclusione di un mese ricco di ricorrenze, si festeggia un santo che alla maggior parte di noi, risulta sconosciuto, ma per gli amanti dei fiori, giardinieri e fiorai, è un nome da ricordare: è lo scozzese San Fiacre o Fiacrio

Figlio del re Eugenio IV di Scozia, nato intorno al 600, rifiutò sin da giovanissimo il trono paterno, per abbracciare la preghiera, il pellegrinaggio e poi, la vita monastica.

Si trasferì in Francia dove poté frequentare il vescovo di Faron. Questi, mandò il giovane principe nella foresta, assegnandogli il terreno che fosse riuscito a delimitare in una notte.

La sua vanga, fu talmente rapida da ottenere una grande tenuta, dove lui coltivò orti, giardini e frutteti. I prodotti della terra li donava ai poveri, mentre con i fiori ci ornava la cappella dedicata alla Vergine Maria.

Alla sua morte, avvenuta nel 670, si narra che il profumo dei fiori di tutti i giardini della tenuta, profumassero l’aria circostante. L’evento, da allora, si rinnova ad ogni fioritura.

Se per i fiorai l’elemento principale del loro lavoro, è il fiore, per gli ortolani che coltivando i prodotti, con la tecnica dell’orto sinergico, è un elemento importante ed utile, per ottenere un prodotto migliore.

Infatti, proprio tra le verdure da coltivare, vengono seminate diverse specie di fiori, per attrare gli impollinatori e respingere gli insetti dannosi.

Inoltre, un giardino, un terrazzo o un piccolo balcone, può diventare uno spazio di riposo, di contemplazione, di bellezza, d’ armonia e, per chi lo ama, si trasforma in uno “spazio sacro”.

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