San Martino al Cimino commemora la Processione del Cristo morto

di MARIA ANTONIETTA GERMANO-

SAN MARTINO AL CIMINO ( Viterbo) – Un improvviso vento gelido di tramontana ha accolto e accompagnato ieri sera la solenne Processione del Cristo Morto nel borgo di San Martino al Cimino, una commovente rievocazione storica curata dalla Compagnia Teatrale Danilo Morucci in collaborazione con la Parrocchia di S.Martino Vescovo e la Confraternita del SS Sacramento e S.Rosario.

Soldati a cavallo aprono il corteo delle pie donne e del popolo venuto ad assistere al processo a Gesù, processo che si è svolto sul sagrato della chiesa abbaziale dove Gesù viene condannato, frustato, irriso e costretto, con il capo cinto di spine e le catene ai piedi, a portare sulle spalle piene di sangue una pesante croce di legno sino al luogo della crocifissione. Nel suo calvario Gesù, accompagnato dalla statua della Madonna Addolorata portata a spalla dalla Confraternita del SS.Sacramento e S.Rosario, percorre, confortato da tanti fedeli, le strade di San Martino, cade tre volte e senza pietà viene frustato e portato alla crocifissione. Tutto il percorso è stato seguito, tra gli altri, anche dai consiglieri comunali Francesco Buzzi e Alessandra Croci.

Infine la processione torna nell’abbazia rabbuiata che punta un faro di luce solo l’abside della chiesa dove, con grande effetto emotivo e scenico, si vede Gesù morto sulla croce. Poi, sempre nel buio totale, la sua deposizione e il corteo delle pie donne che portano il corpo Gesù morto al sepolcro. Un momento intenso di preghiera e raccoglimento. Infine si riaccendono tutte le luci della chiesa  in segno di speranza nella resurrezione, nella pace e nella fede dei popoli. La serata si chiude con tutti i fedeli che baciano la croce d’oro tenuta tra le mani di don Fabrizio e da un lungo e caloroso applauso di ringraziamento.

 

 

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