di MARIELLA ZADRO –
SAN MARTINO AL CIMINO ( Viterbo) – Si riscaldano i motori, nella frazione di Viterbo, a San Martino al Cimino per ricordare il patrono, sabato 11 Novembre dal quale ha preso il nome.
L’abitato sorge su una collina a 561 metri di altitudine sul livello del mare, circondato da castagni, olivi e faggi.
Antico centro medievale sviluppatosi intorno all’abbazia cistercense dove è sepolta donna Olimpia Pamphili Maidalchini, divenuto Principato nel 1645, visse attraverso il suo operato, una fase di grande sviluppo economico.
All’interno dell’abbazia è situata una statua del Santo Vescovo.
Martino, nacque a Szombathely in Ungheria tra il 316-317 ricevendo il nome di Martinus, in onore del dio della guerra Marte. Figlio di un tributo della legione romana nella Pannonia, si trasferì in Italia a Pavia, per incarichi militari del padre.
Entrò in giovane età nell’esercito, ma fu proprio durante una delle sorveglianze notturne che incontrando un mendicante seminudo, compì un gesto di generosità nel suoi confronti, non solo gli cambiò la vita, ma lo portarono a diventare cristiano, lasciò la carriera militare, dedicandosi alla lotta contro l’eresia ariana.
Eremita e poi monaco, fondò un monastero e divenne Vescovo di Tours (comune francese), morì l’8 novembre del 397 a Candes-Saint-Martin, ma si ricorda l’11 novembre, giorno del suo funerale.
La comunità di San Martino, per ricordare il suo grande gesto di generosità (donò una parte del suo mantello al mendicante seminudo) alle ore 16:30 una reliquia del Santo verrà portata in processione per le vie del borgo.
A seguire alle ore 17:00, con la partecipazione della Confraternita, sarà celebrata la Santa Messa all’interno dell’abbazia; a conclusione alle ore 18:00, è in programma un incontro musicale, un viaggio tra i Maestri della Polifonia di ieri e di oggi, eseguito dal Coro Itinerante diretto dal maestro Michele Piazza.