San Martino al Cimino sito dell’Unesco? E’ il sogno futurista di Fratelli d’Italia

di MARIA ANTONIETTA GERMANO –

VITERBO –  E bello sognare ma dal sogno che sembra reale alla sua realizzazione, ce ne corre. E i Fratelli d’Italia viterbesi si dimostrano grandi sognatori e presentano un piccolo grande sogno futurista che si aggiunge all’utopica candidatura di Viterbo “Città Europea della Cultura 2033”. Basta crederci. Costi permettendo.

Così questa mattina presso il Sunday Bar (via Doria 16) di San Martino a Cimino (frazione di Viterbo, abbandonata da tempo a se stessa) il sindaco di Viterbo Giovanni Arena, l’assessore alla Cultura Marco De Carolis, l’assessore Laura Allegrini, le consigliere comunali Martina Minchella e Anna Bassetti con il consigliere capogruppo in Comune di Fratelli d’Italia Paolo Bianchini hanno convocato la stampa per dare la lieta novella: “Proponiamo il borgo seicentesco di San Martino al Cimino a sito dell’Unesco. Paese che certo non è meno bello di Pienza voluto dalla Famiglia Piccolomini o di Sabbioneta voluto dalla famiglia Gonzaga”.

Già, ma il borgo di San Martino non è neanche menzionato tra i “Borghi più belli d’Italia”, perché l’Unesco dovrebbe prenderlo in considerazione? Quali sono le specificità reali del borgo? L’idea è il sogno che si materializza a parole anche se i proponenti FdI sono consapevoli che la pratica di richiesta è lunga, va ben documentata (con costi) e la risposta si avrà forse dopo 5 anni e una nuova legislatura. Ma tant’è.

A dar forza all’idea utopistica è lo stesso sindaco Giovanni Arena che ha sottolineato la bellezza e unicità di San Martino, ricca di storia con il magnifico Palazzo Doria Pamphilj, l’Abbazia cistercense del XIII secolo, le fontane in peperino e le piccole case a schiera volute da Donna Olimpia Maidalchini con il contributo dell’architetto Francesco Borromini che ha resto la pianta urbanistica simile alla piazza Navona di Roma. “Per questo – conclude il Sindaco- istituiremo con la consigliera Martina Minchella un Comitato promotore e faremo di tutto per portare alla realizzazione questa idea anche attraverso la collaborazione dell’architetto Paolo Portoghesi che da tempo vive e apprezza la Tuscia”.

Belle parole. I residenti aspettano i fatti, il decoro urbano e la realizzazione di grandi eventi culturali che diano lustro a un paese dimenticato.

Print Friendly, PDF & Email
Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE