VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “Si è concluso nella serata di ieri l’incontro presso la Regione Lazio sulla sanità privata al quale ha partecipato la scrivente organizzazione sindacale FIALS, la CONFSAL, l’UGL, il Direttore Regionale per la Salute e Integrazione Socio-Sanitaria Dott. Andrea Urbani, il Direttore Generale Dott. Alessandro Ridolfi e le numerose associazioni datoriali di settore (Aris-Aiop-Unindustria salute-Acop-Anaste Lazio-Legacoop sociali Lazio-,Uneba Lazio-Confcommercio salute).
La FIALS ha chiesto che la Regione Lazio, si faccia promotrice nei confronti delle altre regioni italiane, per favorire la costituzione di un tavolo nazionale, che è l’unico legittimato ad avviare un confronto tra organizzazioni sindacali e parti datoriali, per la predisposizione del contratto unico di lavoro della sanità privata accreditata.
Le differenze tra la sanità pubblica e quella privata, sono ormai talmente marcate che si sta assistendo ad una fuga continua di lavoratori dalle strutture private verso gli ospedali pubblici. Se non si corre ai ripari velocemente, riducendo le ingiustificate differenze economiche e normative che vedono i lavoratori della sanità privata pesantemente penalizzati a parità di qualifica, rispetto ai colleghi delle strutture pubbliche, presto si dovranno reperire infermieri, tecnici ed operatori socio sanitari, dall’ Asia o da paesi africani, di dubbia formazione professionale, provocando un probabile
decadimento della qualità delle prestazioni erogate nei confronti dei pazienti.
Il contratto unico nella sanità privata accreditata italiana, sarebbe un primo traguardo importante per lavoratori che hanno già stipendi tra i più bassi in Europa e che soffrono, di ingiustificati trattamenti differenziati addirittura all’interno di una stessa struttura sanitaria, dove si applicano ad
esempio a due stessi infermieri, contratti diversi. Un perverso meccanismo in voga da qualche decennio che ha avvantaggiato l’imprenditoria nella sanità privata, palesando sacche di clamoroso
sfruttamento dei lavoratori, sul quale tutte le organizzazioni sindacali nessuna esclusa, sarebbero in
dovere, evitando divisioni ed inutili e ridicoli distinguo, di concordare comuni iniziative in modo responsabile, nel rispetto della dignità dei lavoratori.
Nel corso dell’incontro è emersa anche la necessità che la Regione Lazio riveda il sistema di finanziamento attraverso l’innalzamento delle tariffe a vantaggio delle strutture sanitarie private accreditate ed il riconoscimento, fermo al 2022, del finanziamento del 50% dell’aumento tabellare (DRG 614 del 2020), detto riconoscimento, riteniamo come Fials, debba essere concesso a condizione che venga legato ad un sostanziale miglioramento delle retribuzioni dei lavoratori.
La Regione, che continua a registrare richieste dalla parte datoriale di accreditamento per posti letto per RSA, segno che tale attività continua ad essere “vantaggiosa”, ha comunicato comunque, l’intenzione di intervenire nei prossimi mesi riguardo agli aspetti economici sopra descritti e di riconsiderare alcuni criteri relativi ai requisiti organizzativi di accreditamento istituzionale”.
Il Segretario Regionale
(Vittorio Ricci)

Sanità, Fials: “Chiesto alla Regione che si faccia promotrice nei confronti delle altre regione italiane per costituzione di un tavolo nazionale”
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