Sanità: Mattia-Ciarla (Pd), 21 mld per SSN per garantire diritto salute

ROMA – “Aumentare almeno di 21 miliardi le risorse per il Servizio Sanitario Nazionale per rispettare gli standard Ocse sulla spesa per la sanità pubblica e garantire così i livelli assistenziali e assunzioni del personale medico adeguati nel Lazio e nelle altre Regioni italiane, la cui sostenibilità economico finanziaria è compromessa dall’insufficiente finanziamento del Ssn”.

È quanto prevede, in sintesi, la proposta di legge “Sostegno finanziario al Servizio Sanitario Nazionale a decorrere dal 2023” depositata nel Consiglio regionale del Lazio dalla consigliera regionale Pd del Lazio, Eleonora Mattia, e dal capogruppo Pd Mario Ciarla, sulla scorta di quella già approvata dalla Regione Emilia Romagna.

“L’Italia, nonostante sia stato il Paese Ue più colpito dalla pandemia covid, frena gli investimenti nella sanità pubblica, che dal 6,9% del PIL nel 2021 scenderà al 6% nel 2025, in base a quanto previsto nella Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (Nadef) del 2022, nonostante il rapporto Ocse 2023 stimi in un finanziamento extra in media del 1,4% del Pil il fabbisogno utile a mantenere le risorse umane necessarie al funzionamento dei sistemi sanitari”, spiegano in una nota congiunta i consiglieri Mattia e Ciarla.

“Per questo proponiamo di aumentare le risorse per il Ssn al 7,5% del Pil, che, in base alle stime riportate nella Nadef 2022, corrisponde a 149,27 su 1.990,2 miliardi. Attualmente infatti il livello di finanziamento del Ssn si attesta a 128,869 miliardi di euro: mancano quindi all’appello 20,8 miliardi per rientrare nello standard Ocse necessario a garantire la buona salute del servizio pubblico italiano”. “Occorre quindi un incremento dello 0,21% del Pil l’anno per il Ssn fino al 2027, la cui copertura finanziaria è valutata in 4 miliardi annui per il 2023, 8 per il 2024, 12 per il 2025, 16 per il 2026 e 20 a decorrere dal 2027”.

“Ci appelliamo a tutte le forze politiche affinché questa proposta di legge sia quanto prima discussa e approvata dal Consiglio regionale del Lazio e promossa dal Presidente Rocca in Parlamento, perché, al di là dei numeri, colmare questo gap significa garantire alle persone della nostra regione un accesso dignitoso al diritto alla salute e ai medici e operatori sanitari il giusto riconoscimento”, concludono i consiglieri Mattia e Ciarla.

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